Juan Negrín: differenze tra le versioni

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Prima di ricoprire incarichi di governo era professore universitario di [[fisiologia]]. Fu nominato ministro delle Finanze nel settembre 1936 nel governo di [[Francisco Largo Caballero]], in piena [[guerra civile spagnola]]. Durante la sua permanenza al ministero delle Finanze, si occupò del [[L'oro di Mosca|trasferimento delle riserve auree]] della Banca Centrale spagnola in [[Unione Sovietica]], in cambio di aiuti finanziari e militari. Questa operazione fu condotta da Negrín e Largo Caballero nel massimo riserbo; ne era al corrente solo [[Indalecio Prieto]]; perfino il presidente della repubblica, [[Manuel Azaña Díaz|Manuel Azaña]], fu tenuto all'oscuro, secondo Largo Caballero stesso.
 
Nel maggio 1937 il presidente della repubblica, dopo le dimissioni di Largo Caballero, nominò Juan NegrìnNegrín Presidente del Governo spagnolo. Azaña sperava di irrobustire il potere del governo centrale, indebolito dalla presenza di alcune [[milizia|milizie]] armate di [[sindacato|sindacati]] e [[anarchismo|anarchici]]; NegrìnNegrín, come Azaña, pensava che bisognasse ridurre i fermenti rivoluzionari all'interno della Repubblica e guadagnarsi le simpatie dei settori più progressisti della [[Chiesa cattolica]] e della classe media, intimoriti dalle tendenze rivoluzionarie; in questo modo si sarebbe stabilizzata la situazione interna, condizione ritenuta necessaria per vincere la guerra civile contro [[Francisco Franco|Franco]].
 
Sul piano militare, fece condurre una serie di offensive: a [[Brunete]], [[Belchite]], [[Teruel]] e quella dell'[[Ebro]]. Sebbene Negrín avesse sempre fatto parte dell'ala moderata del [[Partito Socialista Operaio Spagnolo|Partito Socialista spagnolo]] (PSOE), lavorò a stretto contatto con il [[Partito Comunista di Spagna|Partito Comunista]] (PCE), [[stalinismo|stalinista]], che in quei mesi aveva abbandonato gli entusiasmi rivoluzionari per una collaborazione più ampia con le altre forze repubblicane. La collaborazione con i comunisti del PCE è uno degli aspetti più salienti del governo Negrín e anche uno dei più discussi. Da più parti, sia di destra chesia di sinistra, si è arrivati a dire che il governo fosse dominato dai comunisti stalinisti. Oltre alle ragioni di politica interna, ciò che rendeva il PCE essenziale per il governo era l'appoggio dell'[[Unione Sovietica]]; dopo che i paesi democratici, [[Regno Unito]] e [[Francia]] per prime, adottarono una politica di non intervento nella guerra civile e quindi rifiutarono di fornire aiuti al governo repubblicano, l'Unione Sovietica rimase praticamente l'unica fonte di aiuti sia militari chesia economici.
 
Nonostante gli estremi tentativi di Negrín, la situazione militare della Repubblica spagnola continuò a peggiorare. Nell'ottobre 1937 trasferì il governo da [[Valencia]] a [[Barcellona]], più lontana dal fronte. Nel settembre del 1938, ritenendo imminente lo scoppio di una guerra europea, fece smobilitare le [[Brigate internazionali]], sperando che questo desse alla [[Germania]] e all'Italia l'occasione per togliere il loro appoggio materiale e di uomini alla fazione franchista. La [[conferenza di Monaco]] allontanò però la guerra in Europa e il conseguente cambiamento di situazione internazionale.