Al-Mansur: differenze tra le versioni

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Per rafforzare la nuova dinastia, nel [[752]] ordinò l'assassinio di [[Abu Muslim|Abū Muslim]], un liberto ( ''[[mawla|mawlā]]'') che era stato incaricato dalla famiglia abbaside di organizzare la propaganda anti-[[Omayyadi|omayyade]] e che aveva vittoriosamente guidato l'esercito abbaside contro il regime califfale di [[Damasco]], sconfiggendone l'ultimo esponente, [[Marwan II ibn Muhammad ibn Marwan|Marwān II]]. L'enorme popolarità guadagnata da Abū Muslim allarmò al-Manṣūr che, dopo averlo convocato presso la sua corte, lo fece eliminare sotto i suoi occhi da una sua guardia, facendone poi gettare il cadavere nel fiume [[Tigri]].
 
In realtà il califfato di al-Manṣūr non si esaurisce in quest'omicidio e nella fondazione della città islamica che sarebbe stata destinata a diventare, alla sua acme, la maggior città di tutto il mondo islamico, col suo milione circa di abitanti, le sue centinaia di [[moschea|moschee]], i suoi ''[[hammam|ḥammām]]'' e con i suoi 7.000 ettari di superficie (cinque volte più della stessa [[Costantinopoli]]<ref>E. Ashtor, ''A Social and Economic History of the Near East in the Middle Ages'', W. Collins & Co. Ltd, Londra, 1976 (trad. ital. ''Storia economica e sociale del Vicino Oriente nel medioevo'', Einaudi, Torino, 1982, p. 85.</ref>).
 
==Muhammad ''al-Nafs al-Zakiyya''==
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La rivolta costituisce il primo episodio della lunga contesa fra l'[[Alidi]]smo (che poi lentamente diventerà il futuro [[Sciismo]]) e quello che poco dopo sarà chiamato [[Sunnismo]]. La pretesa infatti degli Alidi - che con gli Abbasidi avevano combattuto contro gli [[Omayyadi]], considerati "usurpatori" dei diritti dell'''Ahl al-Bayt'' ("La Gente della Casa", vale a dire il casato del profeta [[Maometto|Muḥammad]]) - era infatti quella di assumere con il loro esponente principale la dignità califfale, che essi consideravano loro di diritto e usurpata in seguito alle vicende connesse allo scontro fra il quarto califfo [[Ali ibn Abi Talib|ʿAlī b. Abī Ṭālib]], cugino e genero del profeta, e l'omayyade [[Mu'awiya ibn Abi Sufyan|Muʿāwiya b. Abī Sufyān]], che avevano portato allo scontro di [[Battaglia di Siffin|Siffīn]].
 
Al fronte anti-omayyade avevano partecipato anche gli Abbasidi, che dovevano il loro nome al fatto di essere discendenti dello zio del Profeta, [[al-Abbas ibn Abd al-Muttalib|al-ʿAbbās b. ʿAbd al-Muṭṭalib]], ma a vittoria conseguita gli Abbasidi (che avevano puntigliosamente creato e resi efficienti gli eserciti [[Khorasan|khorasanicikhorasan]]ici, detti ''Khurāsāniyya'', grazie ad Abū Muslim) tennero per loro la suprema carica della ''[[Umma]]'' islamica, anziché cederla agli ingenui e fiduciosi alidi.
 
Le rivolte dell'''Anima Pura'' a [[Medina]] nel dicembre 762 e di suo fratello Ibrāhīm a [[Bassora]] nel gennaio 763 (vittoria abbaside di [[Battaglia di Bakhamra|Bākhamrā]]) furono facilmente stroncate da al-Manṣūr, ma da quel momento la frattura non fu più sanata, causando divisioni fra i [[musulmani]] che ancor oggi mostrano tutta la loro forza.
 
==Il consolidamento del potere barmecide==
Un'altra importante riforma di al-Manṣūr fu il grande impulso dato ad un'efficiente amministrazione, delegando amplissimi poteri alla famiglia [[Khorasan|khorasanicakhorasan]]ica dei [[Barmecidi]], che condussero il califfato con eccezionale competenza e spirito modernizzatore<ref>Fu tra l'altro grazie alla loro opera - e alla [[battaglia del Talas]] - che si acquisirono i processi tecnologici [[Cina|cinesi]] necessari alla produzione della [[carta]], che poi si trasmisero lentamente anche al mondo greco-[[Impero bizantino|bizantino]] e a quello dell'Occidente latino.</ref>
 
Quando al-Manṣūr morì (forse per cancro allo stomaco), lasciava un impero forte militarmente ed economicamente, con le casse erariali (il ''Bayt al-māl'', ossia "Casa della ricchezza") ricolme di milioni di ''[[dinar|dīnār]]'', frutto della sua saggia e accorta amministrazione finanziaria. Gli succedeva il suo amatissimo figlio Muḥammad, chiamato per volere paterno col ''[[laqab]]'' [[Mahdi|al-Mahdī]] ("il Benguidato [da Dio]") per controbattere a livello di propaganda alla pretesa dell'alide ''al-Nafs al-Zakiyya'', che si presentava ai musulmani appunto come il Mahdī.
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[[Califfo]] | precedente= [[Abu l-Abbas al-Saffah|Abu l-ʿAbbās al-Saffāḥ]] (749-754) | successivo=[[Muhammad al-Mahdi|Muḥammad al-Mahdī]] (775–785) | periodo=754-775}}
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