Hegelismo: differenze tra le versioni

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Corrente derivante, dopo la morte del maestro, dal pensiero di [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]], l''''hegelismo''' è una rielaborazione critica della sua filosofia, espressa con varie posizioni da numerosi pensatori a lui vicini o successivi. Molti filosofi infatti basarono le loro riflessioni sulla filosofia hegeliana, che influenzò in maniera decisiva soprattutto il pensiero tedesco ed europeo del secolo seguente tra cui quello dei seguenti filosofi (la maggioranza di essi si espresse spesso con forti critiche o un palese distacco dal [[pensiero di Hegel]] originale): [[Karl Marx]], [[Ludwig Feuerbach]], [[Bruno Bauer]], [[Friedrich Engels]], [[Max Stirner]] ed altri.
 
== Le varie correnti ==
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== Neohegelismo ==
{{Vedi anche|Neohegelismo}}
Si definisce neohegelismo (o neoidealismo), tendenzialmente su posizioni che ricalcano quelle della destra hegeliana, la ripresa delle posizioni tipiche dell'idealismo romantico verificatasi in particolare in [[Inghilterra]], [[Italia]], [[Germania]] e [[America]] a cavallo fra XIX e XX secolo. Il tema di fondo del neohegelismo consiste nell'identità di finito e infinito, ovvero nell'aspirazione a ricondurre tutta l'esperienza umana all'Assoluto concepito come ideale; alcuni esponenti, per lo più anglosassoni ([[James Hutchinson Stirling]], [[Francis Herbert Bradley]]) tendono però a negare del tutto la realtà del finito, riconducendosi per questa via all'[[immaterialismo]] di [[Berkeley]]; gli esponenti continentali e in particolare italiani, come [[Giovanni Gentile]] e [[ Benedetto Croce]], accentuano invece la presenza reale e razionale dell'Assoluto nella realtà finita.
 
==Bibliografia==