Ciclismo su pista: differenze tra le versioni
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Nel [[1892]] si disputò il primo campionato mondiale a [[Londra]], in occasione della fondazione della ''International Cyclist Association'': le gare inclusero prove di velocità e di mezzofondo. Nella terza edizione, disputata a [[Colonia (Germania)|Colonia]] fece la sua apparizione il professionismo, e di conseguenza alcune gare furono riservate a coloro che percepivano compensi.<ref name="U">''Universo'', De Agostini, Novara, 1964, Vol. III, pag.350-356</ref>
In [[Italia]] la passione per il ciclismo su pista sbocciò verso la fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]], grazie alle imprese dei fratelli Nuvolari e di [[Romolo Buni]], detto il ''piccolo diavolo nero'', celebre anche per la sua memorabile sfida con [[Buffalo Bill]]. Dal [[1900]] al [[1915]] il ciclismo su strada riuscì a divenire più popolare di quello su pista, a causa di un maggior interesse della stampa ed i pistard, in quegli anni si dovettero accontentare di ricevere grandi accoglienze solo negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], in [[Germania]], in [[
Dagli anni sessanta in poi si sono messi in evidenza atleti di scuole differenti, basti citare l'italiano [[Antonio Maspes]], il francese [[Daniel Morelon]] e il giapponese [[Koichi Nakano]] nella velocità singola e tandem, la scuola sovietica, tedesca, italiana e francese nell'inseguimento.
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