Stanza 101: differenze tra le versioni

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'''La Stanza 101''' (''uno-zero-uno''), è una particolare sala di [[tortura]] utilizzata dai funzionari del [[Ministero dell'Amore]] nel romanzo ''[[1984 (romanzo)|1984]]'' dello scrittore [[George Orwell]].
 
I supplizi che vengono inflitti in questa stanza sono studiati per corrispondererealizzare alla manifestazione dellele peggiori [[fobia|fobie]] che affliggono il prigioniero. Il [[protagonista]] del [[romanzo]], [[Winston Smith]], ad esempio ha paura dei topi, quindi O'Brien lo minaccia di fargli dilaniare il volto da due grossi ratti, chiusi in una sorta di gabbia fissatagli sulla testa. La tortura posta in essere nella stanza 101 rientra nell'ultima fase ("Accettazione") del sistema di [[lavaggio del cervello]] perpetrato dal [[Ministero dell'Amore]]. Lo scopo della stanza 101 è quello di eliminare ogni forma di [[sentimento]] umano del prigioniero in modo tale da distruggerne totalmente la dignità e di annientare qualsiasi forma di coraggio o valore individuale. Il protagonista, ad esempio, riesce a evitare il tormento supplicando i suoi carcerieri di sottoporre alla tortura la sua compagna [[Julia (1984)|Julia]].
Ampleforth l'impiegato del Ministero dell'Amore incaricato di tradurre in neolingua le principali opere poetiche del passato dichiara "Stavamo preparando una edizione definitiva delle poesie di Kipling. Tollerai che la parola "Dio" figurasse alla fine d'un verso. Proprio non ho potuto farne a meno » e per questo "pensiero eretico" [[psicoreato]] viene costretto alla "Stanza 101"
O'Brien spiega a proposito della stanza 101 "La cosa che c'è nella stanza 101 è la cosa peggiore del mondo.(...) La cosa peggiore del mondo varia da individuo a individuo. Può essere venir seppelliti vivi, essere arsi, o affogati, o impalati, o un'infinità di altre morti. Ci sono casi in cui è una cosa assai più modesta, nemmeno fatale,Di per se stessa » disse « la sofferenza non è mai sufficiente. Ci sono casi in cui una creatura umana resiste al dolore
anche in punto di morte. Ma per ognuno c'è sempre qualcosa d'insopportabile... un qualche cosa del quale non si può
sostenere la vista. Il coraggio e la paura non c'entrano per nulla. Se si sta precipitando dall'alto non è vigliaccheria affer-
rarsi a una fune. Se si viene a galla da profondità marine, non è vigliaccheria riempirsi i polmoni d'aria. È soltanto un
istinto cui non si può disobbedire"
 
"
 
 
Anche se non ci sono elementi certi, è ragionevole presupporre che nessuno dei soggetti noti del romanzo, che sono stati sottoposti a quanto presente nella Stanza 101, abbia resistito a tale supplizio.