Libri dei Re: differenze tra le versioni

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Il secondo episodio è la riforma religiosa voluta da re Giosia, dopo aver rinvenuto il « Libro della Legge » durante lavori di restauro del Tempio di [[Re Salomone|Salomone]] (2 Re {{Passo biblico|2Re|22,8-13}}). Questo testo è stato identificato dai biblisti con la prima stesura del [[Deuteronomio]], o meglio della sua parte normativa (i capitoli dal 12 al 26), perché, leggendola, il re si straccia le vesti e decide di tornare alla purezza del culto di JHWH, eliminando ogni traccia di paganesimo. Per questo Giosia è particolarmente lodato dalla Bibbia.
 
Lo stesso re è protagonista subito dopo della battaglia di Megiddo ([[609 a.C.]]). Il re dei [[Medi]] [[Ciassare]] ed i [[re di [[Babilonia]] Nabupolassar nel [[612 a.C.]] avevano espugnato [[Ninive]], e così il [[faraone]] Necao, volendo contrastare il dominio babilonese sulla [[Mesopotamia]], che avrebbe minacciato anche l'[[Egitto]], entra in guerra contro di loro. Per raggiungere la Mesopotamia deve attraversare il regno di Giuda, ma Giosia gli sbarra il passo con le sue truppe. Il re di Giuda non sa fare calcoli politici, per lui gli Assiri sono nemici mortali, e gli amici dei suoi nemici sono suoi nemici. Giosia viene ucciso in battaglia presso Megiddo, e quel luogo diventa simbolo di sconfitta rovinosa per il Popolo di Dio, tanto che nell'[[Apocalisse]] il luogo dello scontro escatologico tra Bene e Male è indicato come "Armageddon", in ebraico ''la montagna di Megiddo''. Necao sarà comunque definitivamente sconfitto da [[Nabucodonosor II|Nabucodonosor]] presso Karkemish, in [[Siria]], nel [[605 a.C.]]
 
Infine, il libro si chiude con la duplice invasione del regno di Giuda da parte dello stesso Nabucodonosor. La prima ha luogo nel [[597 a.C.]], e re Ioiakim è sul suo letto di morte mentre le truppe straniere assediano la città; Nabucodonosor depone allora suo figlio Ioiachin (nome equivalente al nostro [[Gioacchino]]) dopo appena tre mesi di regno, e lo sostituisce con suo zio Mattania, cui cambia nome in [[Sedecia]]: un nome ironico, dal momento che significa ''giustizia di JHWH'', mentre il coltello dalla parte del manico ce l'aveva il re caldeo. Sedecia tuttavia ignora gli avvertimenti del profeta [[Geremia]] e cerca di stringere alleanza con l'Egitto contro i Caldei. Nabucodonosor non glielo perdona, nel [[587 a.C.]] Gerusalemme è conquistata e rasa al suolo, ed i maggiorenti della nazione giudaica deportati a Babilonia. Sedecia fa una brutta fine: prima è costretto ad assistere all'esecuzione dei suoi figli, poi è accecato. Questa è la fine del glorioso Tempio di Salomone e dell'antico Regno d'Israele fondato da [[Saul]] e [[Davide]]. Al ritorno da Babilonia nel [[539 a.C.]], i Giudei non parleranno più [[lingua ebraica|ebraico]] ma [[lingua aramaica|aramaico]].