Abülfaz Elçibay: differenze tra le versioni

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È stato un'importante personalità politica azera ed ha assunto la carica di [[Presidenti dell'Azerbaigian|Presidente dell'AzerbaijanAzerbaigian]] dal 16 giugno [[1992]] al 1º settembre [[1993]], perdendo il seggio presidenziale a seguito di un colpo di Stato.
 
Il suo vero nome era ''Əbülfəz Qədirqulu oğlu Əliyev'' ma venne chiamato con l'appellativo di ''Elçibəy'' (che in [[lingua azera|azero]] significa ''nobile messaggero'') in onore della sua coraggiosa leadership del [[Fronte popolare azero]] nel [[1990]]. Elchibey fu il primo Presidente dell'AzerbaijanAzerbaigian non appartenente all'entourage comunista.
 
== La Presidenza ==
L'elezione di Elchibey al seggio presidenziale fu conseguenza della forte crisi sorta in AzerbaijanAzerbaigian a causa del [[Guerra del Nagorno-Karabakh|conflitto]] con l'[[Armenia]] scoppiato in seguito alla contesa per il controllo dell'enclave armena del [[Nagorno-Karabakh]]. Dopo il famigerato [[Eccidio di Khojaly]] (perpetrato tra il 26 e il 27 febbraio [[1992]]) e la caduta degli importanti centri di [[Shusha]] (l'8 maggio [[1992]]) e di [[Lachin]] (il 15 maggio [[1992]]) il governo provvisorio [[comunismo|comunista]] guidato da [[Yaqub Mammadov]] non riuscì più a mantenere fermamente il controllo politico del paese.
Sfruttando soprattutto la caotica situazione presente sul fronte di guerra, il primo presidente azero [[Ayaz Mutalibov]] cercò di riguadagnare il seggio presidenziale con un colpo di Stato il 14 maggio [[1992]], appena due mesi dopo le sue dimissioni, il cui risultato fu una immediata e diffusa sommossa popolare e la conseguente cacciata di Mutalibov da [[Baku]] da parte del Fronte Popolare Azero il giorno successivo al suo insediamento il 15 maggio [[1992]].
 
Il 17 giugno [[1992]] si tennero le elezioni presidenziali con ben 7 candidati, e la tornata elettorale venne vinta da Elchibey che ottenne il 52% dei voti, diventando il primo presidente non-comunista del paese. Nell'estate di quello stesso anno, il nuovo presidente fece forti pressioni per assicurarsi il completo ritiro delle forze armate russe dall'[[AzerbaijanAzerbaigian]], che divenne così il primo paese ex-sovietico, dopo le nazioni baltiche, ad essere libero dalla presenza militare russa. Contemporaneamente a ciò Elchibey si attivò per la creazione di una marina nazionale e giunse ad un accordo con i russi per l'assegnazione della ex-base navale sovietica a [[Baku]] come quartier generale della nuova forza navale azera.
 
Nel giugno del [[1992]] Elçibay ordinò all'esercito azero una controffensiva nel Nagorno-Karabakh con la quale l'AzerbaijanAzerbaigian si riappopriò di circa il 50% della regione arrivando a circa 7 kilometri da Susha alla fine dell'anno. Tuttavia l'esito dell'offensiva subì un brusco cambio di rotta a causa della disorganizzazione e della mancanza di coordinazione delle operazioni ma soprattutto per il tradimento del Ministro della Difesa Rahim Qaziyev.
 
Elçibay era un nazionalista pro-occidentale ma era anche un convinto sostenitore degli ideali pan-turchi grazie ai quali ricevette sempre l'appoggio del leader del [[Partito del Movimento Nazionalista]] [[Turchia|turco]], il colonnello [[Alparslan Türkeş]]. A testimonianza di questa alleanza è significativo il fatto che al momento della sua elezione a Presidente dell'AzerbaijanAzerbaigian, Abülfaz Elçibay nominò [[İsgandar Hamidov]], un colonnello della polizia, e leader del movimento nazionalista turco dei [[Lupi grigi]], come Ministro dell'Interno. Nonostante la sua fedeltà e la sua dedizione alla causa azera, Hamidov si rivelò non all'altezza della sua carica, avendo come unico successo conseguito la liberazione della provincia di [[Mardakert]], e nell'aprile del [[1993]] fu costretto a rassegnare le dimissioni dopo la perdita del distretto di [[Kalbajar]], dopo il quale arrivò addirittura a minacciare l'Armenia con un attacco nucleare.
 
== La dissidenza interna e il rovesciamento ==
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Sostenuto dalla [[Russia]] Huseynov non solo respinse le forze presidenziali ma iniziò una controffensiva contro la capitale azera [[Baku]]. Nel caos generale causato dall'attacco dei rivoltosi, l'esercito armeno approfittò della ritirata dal fronte dei militari azeri accorsi in sostegno del colonnello Surat Huseynov, per penetrare all'interno del territorio azero e conquistare ben 7 distretti azeri fuori della regione contesa del Nagorno-Karabakh nell'esteate del [[1993]].
 
Con l'avvicinarsi dei rivoltosi a Baku, il presidente azero fu costretto a fuggire nel suo villaggio nativo di Keleki nel [[Nakhichevan]]. Prima di partire Elçibay convocò i precedenti membri del Politburo sovietico e l'allora capo del Nakhichevan [[Heydar Aliyev]] a Baku il 9 giugno [[1992]] per organizzare un governo provvisorio. [[Heydar Aliyev]] assunse ben presto il controllo della situazione diventando Presidente del Parlamento azero il 15 giugno [[1993]] e assumendo nove giorni dopo pieni poteri presidenziali, approfittando del vuoto di potere lasciato dalla fuga di Elçibay. Come prima iniziativa Aliyev firmò il [[protocollo di Bishkek]] che poneva termine alle ostilità con le forze armene, e rafforzò i propri poteri invocando un referendum nazionale il 29 agosto [[1993]] grazie al quale destituì formalmente Elçibay dalla carica presidenziale. Il 3 ottobre [[1993]], dopo avere indetto nuove elezioni presidenziali, vinte con il 99% dei consensi, [[Heydar Aliyev]] divenne il nuovo Presidente dell'AzerbaijanAzerbaigian.
 
Durante la presidenza di Aliyev, Elçibay fece ritorno a Baku nel [[1997]] e si unì alle forze di opposizione come leader del [[Partito del Fronte Popolare Azero]], e per queste attività venne accusato e processato nel [[1999]] per aver accusato Aliyev di aver sostenuto il [[Partîya Karkerén Kurdîstan]].
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== Voci correlate ==
* [[PresidentePresidenti dell'AzerbaijanAzerbaigian]]
 
== Collegamenti esterni ==
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{{Box successione
|carica = [[Presidenti dell'Azerbaigian|Presidente dell'AzerbaijanAzerbaigian]]
|immagine= Flag of Azerbaijan.svg
|periodo = [[1992]] - [[1993]]