Askos: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
tolto pov
Riga 2:
[[Image:Askos Louvre G447.jpg|thumb|Un askos insolitamente grande al [[Louvre]].]]
 
LstL<nowiki>'</nowiki>'''askos''' ([[lingua greca antica|greco antico]] - tubo; plurale - '''askoi''') è una antica forma vascolare greca in [[ceramica]] usata per versare piccole quantità di liquidi oleosi, utilizzata come unguentario o per riempire le lampade ad olio. Il nome col quale in epoca moderna si designa tale forma è convenzionale, esso era originariamente usato per le otri da vino in pelle d'animale, come se ne vedono spesso sulle rappresentazioni vascolari a tema dionisiaco, e viene usato in epoca moderna per designare questa forma vascolare in base alla somiglianza morfologica.
 
L'askos compare in Grecia verso il 480 a.C. e continua ad essere utilizzato lungo tutto il IV secolo a.C.; è riconoscibile dalla sua forma piatta e tonda, più larga che alta, e per un tubo (collo) con beccuccio, impostato ad una o a entrambe le estremità, collegato all'ansa leggermente arcuata che si estende lungo tutta la parte superiore, da un beccuccio all'altro o da una estremità del corpo al beccuccio sull'estremità opposta. La caratteristica forma del collo lo rende adatto a trattenere la fuoriuscita dei liquidi oleosi.
 
Gli askoi, benché non offrissero larghe superfici ai ceramografi, presentano decorazioni come le altre tipologie vascolari, frequenti sia a [[figure rosse]], sia a [[ceramica a vernice nera|vernice nera]]. Ne esistono varianti plastiche zoomorfe o antropomorfe bifronti di stile teatrale, uno stupendoun esemplare è conservato nei [[Musei Vaticani]], ricorda le maschere del [[Teatro Kabuki]] tradizionale giapponese; una variante di dimensioni maggiori e con corpo profondo a forma di uccello è frequente nella [[ceramica italiota]], e in quella [[ceramica apula|apula]] in particolare; gli askoi [[vasi canosini|canosini]], ancora più grandi, derivano da una tipologia indigena presente nella [[ceramica daunia]].
 
== Bibliografia ==