Flavio Valente Giovino: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
AttoBot (discussione | contributi)
m Bot: Formattazione delle date; modifiche estetiche
Nessun oggetto della modifica
Riga 15:
|PostNazionalità = , sotto gli imperatori [[Flavio Claudio Giuliano|Giuliano]], [[Gioviano]] e [[Valentiniano I]]
|Immagine =Tombeau de Jovin Musée Saint-Remi 90208 03.jpg
|Didascalia =Ritratto di Giovino dal suo sarcofago, - Museo di Saint-Remi a [[Reims]].<ref>Il sercofagosarcofago fu scolpito a [[Roma]] nel [[III secolo]], Giovino lo acquistò e fece riscoplire la testa del protagonista a propria immagine.</ref>
}}
 
Riga 22:
Sotto Giuliano fu ''magister armorum per Gallias'', ma all'elevazione al trono di Gioviano venne destituito.
 
Nel [[365]] era ''magister equitum'', e fu scelto dall'imperatore [[Valentiniano I]] per sostituire [[Dagalaifo]] al comando delle truppe romane impegnate a contenere gli sconfinamenti degli [[Alamanni]] nel territorio imperiale; Giovino preparò ed equipaggiò bene le proprie truppe e attese la mossa degli Alamanni. Attorno al 1º gennaio [[366]], gli Alamanni oltrepassarono la frontiera con l'Impero suddivisi in tre grandi raggruppamenti. Giovino iniziò una campagna di diversi mesi, combattendo una serie di distaccamenti alamanni oltre a tre scontri principali. Muovendosi con circospezione e tenendo coperte le sue ali, tra l'inizio e la metà di marzo Giovino riuscì ad avvicinarsi al primo dei contingenti principali degli Alemanni e a sorprenderli completamente di sorpresa, sconfiggendoli completamente e disperdendoli (battaglia di Scarponna, moderna [[Dieulouard]]). In aprile, alcuni degli esploratori mandati da Giovino in avanscoperta riferirono di aver trovato un secondo contingente alemanno nei pressi di un fiume; Giovino fece avvicinare le proprie truppe al nemico sotto la copertura di un bosco e attaccò gli Alamanni di sorpresa, tanto che solo pochissimi riuscirono a salvarsi fuggendo. L'ultimo contingente alamanno rimasto era quello più grande, e Giovino gli diede la caccia mettendo da parte ogni precauzione, riuscendo a intercettarlo nei pressi di [[Châlons-en-Champagne|Châlons-sur-Marne]]. Giovino distaccò un contingente di [[auxilia palatina]], gli ''Ascarii'', a tagliare la via di fuga al nemico, e poi avanzò sulla posizione alamanna, trovando questa volta i barbari schierati a battaglia; il generale romano decise allora di far riposare le sue truppe in un accampamento fortificato e di dare battaglia il giorno successivo. Il giorno dopo, Giovino schierò le proprie truppe, che erano meno numerose di quelle alamanne, su di un fronte che pareggiava quello nemico, e diede inizio alla battaglia; malgrado la defezione del ''tribunus armaturarum'' [[Balchobaude]] e delle sue truppe, i Romani ressero l'urto degli Alamanni fino al tramonto. Il giorno successivo Giovino dispose le truppe per riprendere la battaglia, ma solo per scoprire che gli Alamanni avevano deciso di ritirarsi; allora Giovino permise ai propri uomini di andare all'inseguimento del nemico, facendone strage: il risultato della battaglia di Châlons fu una vittoria romana con 6.000 Alamanni morti e 4.000 feriti a fronte di 1.200 Romani morti e 600 feriti. Dopo la battaglia fu informato che gli ''Ascarii'' avevano catturato un "re" alamanno e l'avevano giustiziato senza l'ordine del proprio tribuno. Terminata la campagna contro gli Alamanni, Giovino tornò da Valentiniano, a Parigi o a Reims, e come premio per le proprie vittorie ricevette il [[Console (storia romana)|consolato]] per il [[367]].<ref>Ian Huges, ''Imperial Brothers: Valentinian, Valens and the Disaster at Adrianople'', Pen and Sword, 2013, pp. 51-53.</ref>
 
Secondo Ammiano Marcellino, durante l'anno del suo consolato, Giovino seguì l'imperatore da [[Amiens]] a [[Treviri]], dove la corte imperiale fu raggiunta dalla notizia di una rivolta in Britannia; inizialmente Valentiniano mandò il proprio generale Severo a sedare la rivolta, ma quando questi chiese dei rinforzi, l'imperatore inviò in Britannia Giovino. A quanto pare, anche Giovino chiese dei rinforzi; inoltre Valentiniano aveva bisogno di Giovino, il suo generale migliore, per la prevista campagna oltre il Reno: in Britannia fu mandato allora [[Flavio Teodosio|Teodosio]] e Giovino fu richiamato a corte.<ref>Huges, ''ibidem'', pp. 56-59.</ref> Secondo alcuni storici moderni, la prima notizia di un'invasione barbarica riferiva di un attacco alle coste settentrionali della Gallia, e fu là che Giovino fu mandato a riportare sotto controllo la situazione; successivamente sarebbe giunta notizia di un'invasione della Britannia che necessitava di forze maggiori di quelle portate con sé dal generale romano, e per questa seconda campagna fu scelto Teodosio, mentre Giovino rimase a riportare sotto controllo la costa gallica.<ref>Huges, ''ibidem'', pp. 59-61.</ref>
 
Nel [[368]] combatté sotto [[Valentiniano I]] nella [[battaglia di Solicinium]].
Riga 32:
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
 
* Ian Huges, ''Imperial Brothers: Valentinian, Valens and the Disaster at Adrianople'', Pen and Sword, 2013.
 
== Altri progetti ==