Pastore di Erma: differenze tra le versioni

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Per [[Origene di Alessandria]] il ''Pastore'' fu composto da quell'Erma che è citato da [[Paolo di Tarso]] nella ''[[Lettera ai Romani]]'' {{passo biblico|Rm|16,14}}; questa attribuzione fece sì che Origene tenesse in grande considerazione questa opera, che citò copiosamente nelle proprie come Scrittura.<ref>J. Tixeront, ''A Handbook of Patrology'', B. Herder Book Co., 1920, p. [http://www.earlychristianwritings.com/tixeront/section1-1.html##hermas 23].</ref>
 
Il ''[[Canone muratoriano]]'' afferma che il ''Pastore di Erma'' fu composto da [[Erma (padre della Chiesa)|Erma]], fratello di [[papa Pio I]] (140-154); ma malgrado ciò l'identità dell'autore non è accertata.<ref name="ABD">Graydon F. Snyder, ''The Anchor Bible Dictionary'', volume 3, p. 148. Citato in Kirby, Peter, «The Shepherd of Hermas», ''Early Christian Writings'', 2 febbraio 2006, <[http://www.earlychristianwritings.com/shepherd.html The Shepherd of Hermas]>.</ref>
 
Il contenuto del testo riguarda la Chiesa romana, e il testo fu composto a [[Roma]].<ref name="ABD" />
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Segna un importante problema: remissione dei peccati post-battesimali. Con l'aumento dei credenti e per la fragilità dell'uomo si verificano casi di gravi colpe che portavano alla scomunica dei colpevoli (i peccati si rimettevano solo con il [[battesimo]]). Per trovare rimedio per le colpe post-battesimali Erma ricorre alla rivelazione divina che vuole comunicare a tutti: parla di una seconda possibilità di perdono (per rendere autorevole il messaggio c'è bisogno di una rivelazione divina affidata all'[[angelo]] rivelatore, detto anche della Penitenza nelle vesti di un Pastore – di cui il nome dell'opera).
 
Su quest'opera, oltre all'Angelo della Penitenza rappresentato dal Pastore, domina un'altra figura: una [[matrona (antica Roma)|matrona]] veneranda, simbolo della Chiesa. È un'opera che serve per frenare le scomuniche e l'estromissione dei cristiani dalle comunità.
[[Erma (padre della Chiesa)|Erma]], fratello dell'allora vescovo [[Papa Pio I|Pio]], scrisse un'apocalisse (una rivelazione trasmessa da un intermediario celeste senza, in questo caso, la descrizione degli eventi).