L'Eco di Bergamo: differenze tra le versioni

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Il 19 ottobre 1925 il dottor Giovanni Pandini assunse il ruolo di direttore fino al 28 gennaio 1927, gli succedette poi Camillo Fumagalli.</br>
Don Giuseppe Valvassori venne nominato direttore il 21 marzo 1930 e ricoprì l'incarico fino al 31 dicembre 1932.
Successivamente il posto di direttore spettò a don Piermauro Valoti, quando, il 30 novembre 1938 passò a monsignor '''Andrea Spada'''. Sua è la direzione più lunga del quotidiano: 51 anni, fino al 1989.<ref>{{cita web|url=http://www.aziendaedicola.com/2005/04_05/articoli04_05/letprima.html|titolo=Letto su ''Prima Comunicazione''|accesso=2/01/2015}}</ref></br>
Il 16 settembre 1939 ripresero le pubblicazioni in un formato più grande: 59,5 cm x 43,5 cm e il testo venne diviso su sette colonne che diventarono poi otto il 18 ottobre 1944 con una nuova modifica delle dimensioni del giornale: 59,5 cm x 41,5 cm.</br>
Nel periodo compreso fra il 1943 e il 1945 il giornale riuscì a compiere un notevole passo avanti: la tiratura passò da una media di 4.500 copie a 7 mila copie.</br>