Giamblico: differenze tra le versioni

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== Le opere ==
Giamblico fu un autore fecondo, ma le sue opere sono quasi tutte perdute, soppiantate dal corpus dei commenti di [[Proclo]]. Numerosi frammenti ci sono però pervenuti attraverso le citazioni che quest'ultimo fa dei suoi commentari, oppure contenute in scritti di altri pensatori [[neoplatonici]] successivi ([[Simplicio]], [[Giovanni Filopono|Filopono]]...), o ancora in antologie filosofiche come quella di [[Stobeo|Giovanni Stobeo]].
 
Giamblico compose diversi commenti alle opere platoniche ed aristoteliche e una raccolta di epistole che ebbero grande circolazione in tutto l'Impero, oltre che alcuni trattati (''Sulle Virtù'', ''Sull'Anima'') e un imponente scritto, ''Sul Pitagorismo'', in dieci libri. Quest'ultimo, così come la lettera conosciuta con il titolo ''Sui misteri degli Egizi'', faceva parte della polemica condotta contro l'autorità di [[Plotino]], la cui esegesi del platonismo aveva saputo imporsi come dominante fino ad allora.