Francesco Gabrieli: differenze tra le versioni

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Apprese, come era l'usanza, anche la [[lingua persiana]] e quella [[lingua turca|turca]] (che con l'arabo costituivano il cosiddetto "tripode islamico") che, insieme alla perfetta conoscenza del [[lingua francese|francese]], dell'[[lingua inglese|inglese]] e del [[lingua tedesca|tedesco]], nonché del [[lingua russa|russo]], gli consentirono un continuo aggiornamento delle sue conoscenze arabistico-islamistiche.
 
Di ampi interessi [[Italianistica|italianistici]] (era particolarmente competente di [[Francesco Petrarca]]) e storici (specialmente del periodo [[Risorgimento|risorgimentale]] italiano), Francesco Gabrieli spaziò fra l'attività puramente arabistica – con l'edizione di inediti ''[[Diwan|Dīwān]]'' (canzonieri) di antichi poeti del primo [[Islam]] – e quella storico-filosofico-islamistica ({{senza fonte|di particolare pregio}} sono i suoi studi sulla ''Estetica e poesia araba nell'interpretazione della [[Poetica (Aristotele)|Poetica aristotelica]] presso [[Avicenna]] e [[Averroè]]''), con pionieristici lavori sul condottiero [[Arabi|arabo]] [[Omayyadi|omayyade]] [[Maslama ibn Abd al-Malik|Maslama ibn ʿAbd al-Malik]], sul [[Califfo]] omayyade [[Hisham ibn 'Abd al-Malik|Hishām b. ʿAbd al-Malik]],<ref>Si vedano i lusinghieri apprezzamenti di [[Khalid Yahya Blankinship]], espressi nei confronti di Gabrieli, nel suo ''The End of the Jihād State: the Reign of Hishām ibn ʿAbd al-Malik and the Collapse of the Umayyads'', Albany, SUNY Press, 1994.</ref> sulla guerra civile che contrappose i due fratelli-califfi [[abbasidi]] [[al-Amin|al-Amīn]] e [[al-Ma'mun|al-Maʾmūn]] e sull'età delle [[Crociate]], viste tuttavia dal punto di vista arabo, {{senzarivolgendosi fonte|precorrendodichiaratamente diai moltolettori enon conspecialisti, maggiorcui rigoreproponeva contenutisticoper ela metodologicoprima lavorivolta assaibrani più tardi}} riguardanti lo stesso argomento<ref>Si vedano i lusinghieri apprezzamentiinediti di [[KhalidIbn Yahyaal-Athir|Ibn Blankinshipal-Athīr]], espressiKamāl neial-Dīn confrontiibn di Gabrielial-ʿAdīm, nelBahā suoal-Dīn ''Theibn EndShaddād, ofʿImād theal-Dīn JihādAbū State:l-Qāsim theAbū ReignShamā ofo HishāmIbn ibnWaṣīl, ʿAbdinaugurando al-Malikun andfilone theche Collapseebbe ofnotevole the Umayyads'', Albany, SUNY Press, 1994.</ref>successo e proponendoséguito perin lavarie primapari voltadel almondo lettoreitaliano, testifrancofono ineditie cronachistici arabo-[[musulmani]]anglofono.
 
Fu professore universitario a [[Università degli studi di Palermo|Palermo]] e all'[[Università degli studi di Napoli "L'Orientale"|Istituto Universitario Orientale]] di Napoli, approdando presto, per rimanervi fino all'età del pensionamento, all'[[Sapienza Università di Roma|Università degli studi di Roma-La Sapienza]] e alla "Scuola Orientale" che nella Facoltà di Lettere era allora inserita.<br>
Socio di un gran numero di associazioni e accademie italiane e internazionali di ricerca, Gabrieli fu nel Consiglio Scientifico dell'[[Istituto della Enciclopedia Italiana]] - usualmente identificata come Treccani - come pure in quello che curò la seconda edizione dell'''[[Encyclopædia of Islam]]/Encyclopédie de l'Islam'' (Leida-Parigi), oltre che di un gran numero di altre riviste scientifiche, presiedendo con grande prestigio l'[[Istituto per l'Oriente]] che aveva nel secondo dopoguerra salvatocontribuito a salvare dal rischio di scioglimento al momento delle epurazioni post-[[Fascismo|fasciste]].<br>
Fu membro autorevole dell'[[Accademia Nazionale dei Lincei]], quindi Presidente della sua Fondazione [[Leone Caetani]] per gli Studi Islamici e infine Presidente della stessa Accademia.