Ignazio Florio jr: differenze tra le versioni
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Sposò [[Franca Florio]], nata baronessa Jacona Notarbartolo di San Giuliano, donna colta e intelligente. Insieme furono una delle coppie più in vista nella società internazionale del tempo. L'obiettivo di Ignazio Florio era europeizzare Palermo e la Sicilia, attirando capitali e investimenti stranieri nell'isola, intessendo una rete di rapporti e di amicizie autorevoli e potenti in cui giocò un ruolo di primo piano la stessa moglie Franca. Fu molto di più di un semplice sfavillio mondano: il suo sogno era modernizzare la Sicilia.
Fu
Agli inizi del Novecento, allorché lo Stato italiano iniziò a tagliare le convenzioni con la Società di navigazione Florio, concentrando a [[Genova]] le attività della S.N.I., Ignazio, nel tentativo di rimodernare e ampliare i cantieri navali di Palermo, considerati fatiscenti e inadeguati, si imbarcò in un'opera di dimensioni grandiose che erose l'intero capitale dei Florio portandolo ad un progressivo disfacimento culminato nell'assorbimento da parte della [[Banca Commerciale Italiana]], maggiore creditrice, delle azioni della S.N.I.. Una dopo l'altra chiusero tutte le attività della Casa Florio: anche la tonnara di [[Isola di Favignana|Favignana]], fiore all'occhiello insieme agli stabilimenti vinicoli di [[Marsala]], sarà assorbita dalla Banca Commerciale che ne chiese l'[[ipoteca]] già agli inizi del Novecento come garanzia sul credito sempre maggiore concesso ai Florio.
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