Numero ordinale: differenze tra le versioni

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m sostituisco tutte le istanze del simbolo del grado ° con l'indicatore ordinale º
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16 = 10 + 6 decimo sesto.
 
I numeri ordinali vengono normalmente scritti con il suffisso º; talvolta può capitare di trovare una a all'apice, per distinguere che l'elemento in quell'ordine sia femminile (simbolo  ª) questo accade sempre più raramente, e soprattutto nella scrittura manuale. Spesso gli ordinali vengono rappresentati dalla scrittura dei corrispondenti interi positivi secondo la [[numerazione romana]]: I, II, III, IV, ecc.
 
Si osserva che per talune considerazioni matematiche e nella programmazione mediante linguaggi procedurali come il [[linguaggio C]], come ordinali si usano gli [[intero naturale|interi naturali]] a partire da 0. Con questa scelta, il primo oggetto di un elenco è associato al numero 0, il secondo a 1, ..., l'''n-''esimo al numero ''n'' - 1. Oppure è talvolta utilizzato il termine "zeresimo" per indicare proprio l'elemento in posizione 0, e primo, secondo, terzo... per gli elementi in posizione 1, 2, 3... Più chiaramente, sono utilizzate le diciture "l'elemento di indice 0", "l'elemento di indice 1", eccetera. Questo accade per i componenti di alcune [[successione (matematica)|successioni]] e per le componenti degli [[array]] monodimensionali. Comunque, al di fuori della matematica, il termine "zeresimo" è usato in modo ironico o non usato.
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E' prassi chiamare il primo giorno di ogni mese con il corrispondente numero ordinale (primo gennaio, primo febbraio, primo marzo... oppure primo di gennaio, primo di febbraio, primo di marzo...) e non con il cardinale (uno gennaio, uno febbraio, uno marzo...). Questo invece non capita con gli altri giorni: si dice "quattro gennaio" invece di "quarto gennaio" o "quarto di gennaio".
 
Questa dicitura si traduce nel sopracitato uso del °º, ma solo per la scrittura in forma estesa per la data: 1°º gennaio 2015 è accettato, mentre 1°º/1/2015 no (meglio 1/1/2015). La scrittura della data in formato digitale prevede comunque il non utilizzo dell'[[indicatore ordinale]] in tutti i casi.
 
I termini come "ultimo", "penultimo", eccetera sono sostantivi o aggettivi (dipende dall'uso) ma non sono numeri ordinali. Comunque, di questa serie, non si va oltre il "sestultimo".
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400º quattrocentesimo
 
456°º quattrocentocinquantaseiesimo
 
500º cinquecentesimo