Clistene: differenze tra le versioni
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{{vedi anche|Riforma di Clistene}}
Una volta assunto saldamente il potere, Clistene in un primo momento si limitò a ripristinare integralmente la costituzione di Solone; poi, però, ottenne il supporto popolare necessario per attuare diverse riforme al fine di consolidare le ancor traballanti istituzioni ateniesi.
In primo luogo, conscio che la rivalità tra le quattro tribù, basate sul censo famigliare, era stata una delle cause maggiori del fallimento della costituzione di Solone e della instaurazione della tirannide, Clistene le abolì per sostituirle con dieci tribù, ognuna delle quali, a sua volta, era costituita da diversi [[Demo (antica Grecia)|demi]]
Dopo aver attuato la riforma delle tribù, Clistene sostituì il consiglio dei 400 di Solone con la Boulé, un consiglio di 500 membri, 50 per tribù, scelti non mediante elezione bensì per sorteggio in modo da garantire la massima partecipazione possibile; inoltre, sancì che ogni membro del consiglio, all'assunzione della carica dovesse giurare "
Sulla stessa base, riformò il sistema giudiziario, istituendo un sistema di giurie, composte da 201 fino a 5001 giurati, sorteggiati da un campione posto da ogni singola tribù e dispose che l'iniziativa legislativa spettasse alla Boulé e che poi l'assemblea di tutti i cittadini
Infine, Clistene, onde prevenire per sempre il fenomeno della tirannide, introdusse l'[[ostracismo]] (usato per la prima volta nel 487 a.C.) mediante il quale un voto qualificato di almeno 6.001 cittadini avrebbe potuto esiliare per dieci anni un cittadino che fosse ritenuto
Clistene, infine, definì tali riforme ''[[isonomia]]'', termine traducibile come "uguaglianza di fronte alla legge". Quanto a Clistene, alcuni storici riportano che fu il primo a subire l'ostracismo<ref>{{Cita|Diodoro|XI, 55}}.</ref>; non è nota la data della sua morte ma è certo che ebbe discendenza: fu lo zio di Agariste, moglie dell'ammiraglio [[Santippo di Atene|Santippo]] e madre di [[Pericle]]<ref>{{Cita|Erodoto|VI, 131}}.</ref> ed il bisnonno materno di [[Alcibiade]] (sua madre, [[Dinomaca]] era figlia di [[Megacle (Ippocrate)|Megacle]] a sua volta figlio di Ippocrate, figlio di Clistene)<ref>Plutarco, ''Alcibiade'', 1</ref>.
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