Grammatica universale: differenze tra le versioni

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Alcuni percepiscono come infondate le assunzioni alla base della grammatica universale. Un altro modo di aggirare la tesi della [[povertà dello stimolo]] è considerare che chi apprende un linguaggio può ipotizzare da solo le restrizioni grammaticali notando l'assenza di una certa classe di espressioni. Questa soluzione è intimamente collegata all'[[inferenza Bayesiana]]. Elman e coautori <ref>{{Cita libro|autore=Jeffrey Elman|autore2= Annette Karmiloff-Smith|autore3=Elizabeth Bates|autore4=Mark Johnson|autore5=Domenico Parisi|autore6=Kim Plunkett|titolo=Rethinking Innateness: A connectionist perspective on development|editore=MIT Press|anno=1996}}</ref> reputano che l'impossibilità di imparare un linguaggio presupposta dalla grammatica universale è un modello troppo rigido, basato sui "casi peggiori".
 
[[Michael Tomasello]] porta al dibattito il suo punto di vista da psicologo dello sviluppo. L'elevato numero di linguaggi parlati, i quali ammontano a più di 7000 secondo Ethnologue <ref>M. Paul Lewis, ''[http://www.ethnologue.com Ethnologue: Languages of the World]'', 2009, sedicesima edizione, Dallas, SIL International</ref>, implica anche una notevole diversità grammaticale, che escluderebbe la presenza di un'unica grammatica ereditata geneticamente da tutta la razza umana. Inoltre, alcune scimmie sono capaci di organizzare frasi di alcune parole, con l'evidente capacità di sviluppare una grammatica propria, anche se mancano totalmente della capacità di raggiungere obiettivi comuni, che è una peculiarità della sola specie [[Homo]]. La teoria funzionale supportata da Tomasello, spiega la nascita del linguaggio con una predisposizione genetica nella collaborazione e nel creare un'''intenzionalità condivisa'', affinata da processi educativi.<ref>{{cita libro | Michael | Tomasello | Le origini della comunicazione umana | 2009 | Cortina Raffaello | Milano}}</ref>
 
La [[lingua piraha]] è ritenuta dal linguista [[Daniel Everett]] un’eccezione che conferma la regola perché non segue i canoni della Grammatica Universale. Questa lingua non rispetta tutti gli elementi che provano l'identificazione, comprese le costruzioni infinitive, i quantificativi e i colori.<ref>Everett, Daniel L. "Cultural Constraints on Grammar and Cognition in Pirahã: Another Look at the Design Features of Human Language." ''Current Anthropology'' 46.4 (2005): 621-646.</ref> Tuttavia c’è chi sostiene che tali proprietà siano state sottovalutate e che la [[lingua piraha]] andrebbe fatta rientrare nelle concezioni più recenti della grammatica universale.<ref>Nevins, et al., [http://ling.auf.net/lingBuzz/000411 Pirahã Exceptionality: a Reassessment].</ref> Mentre la maggior parte delle lingue studiate con questo approccio sembra condividere norme comuni di base, la ricerca continua ad essere ostacolata da notevoli pregiudizi di [[Campionamento statistico|campionamento]]. Linguisticamente si differenziano ancora di più le zone tropicali dell'[[Africa]] e dell'[[Americhe|America]], così le [[lingue indigene d'Australia|lingue indigene australiane]] e le [[lingue papuane]] ancora non sufficientemente studiate. Inoltre, la [[morte linguistica]] ha colpito maggiormente quelle zone dove sono stati trovati la maggior parte degli esempi con più lingue non convenzionali {{Citazione necessaria|date=February 2007}}.