Impresa pubblica: differenze tra le versioni

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Anche le privatizzazioni non si sono mostrate esenti da problemi: da un lato, il rischio che la vendita delle partecipazioni avvenga in modo non trasparente, senza una genuina competizione tra i potenziali acquirenti; dall'altro, il rischio che il monopolio pubblico si trasformi in un monopolio privato o che, più in generale, la conduzione dell'impresa privatizzata entri in conflitto con l'[[interesse pubblico]]. Quest'ultimo è un aspetto del più ampio problema di far collimare le scelte delle imprese private con l'interesse pubblico una volta che si escluda il ricorso all'impresa pubblica: l'alterativa solitamente utilizzata è la regolazione (si suol dire che si è passati dallo ''stato-imprenditore'' allo ''stato-regolatore'') spesso affidando ad [[autorità amministrativa indipendente|autorità amministrative indipendenti]] la funzione di fissare le regole e controllarne l'osservanza, ma anche questa soluzione non sempre si è dimostrata del tutto efficace. In certi casi lo stato si riserva, di solito per un periodo di tempo limitato, la cosiddetta ''[[golden share]]'' (letteralmente, in [[lingua inglese|inglese]], 'azione d'oro'), una speciale [[azione (finanza)|azione]] della società privatizzata, che gli conferisce particolari [[potere (diritto)|poteri]] riguardo alla decisioni societarie (ad esempio, quello di bloccare determinate decisioni).
 
Una parziale inversione della tendenza verso la privatizzazione si è avuto con la [[crisigrande economica del 2008-2015recessione]]: alcuni stati, infatti, hanno nazionalizzato le imprese bancarie e finanziarie più compromesse, onde evitarne il [[fallimento (diritto)|fallimento]].
 
== Bibliografia ==