Vicinanza: differenze tra le versioni

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I feudatari, espletavano le loro funzioni di controllo attraverso la stesura di [[capitolare|capitolari]], raccolte di norme con le quali il signore esponeva le direttive organizzative a cui si sarebbe attenuto sul proprio territorio.
Il più delle volte, le leggi risultavano arbitrarie ed un sopruso tendeva a trasformarsi in un diritto acquisito. I cittadini andarono ad organizzarsi quindi, in piccoli istituti che all'inizio presero il nome di "vicinanze". Il buon vicino era, ad esempio: colui che aiutava a mantenere l'ordine pubblico, provvedeva alla manutenzione delle [[strada|strade]] ed alla riparazione delle [[fognatura|fognature]]. I vicini quindi, vennero inizialmente a creare quelle [[consuetudine|consuetudini]] e a riconoscere i reciproci diritti, spesso all'insaputa del signore e dei suoi funzionari. La costituzione di queste istituzioni, avvenne dapprima nelle campagne ed in seguito nelle città. Quando sorgevano delle controversie, spesso i vicini si affidavano al giudizio di due "buoni uomini" che non rappresentavano, giuridicamente, i funzionari di nomina signorile.
In seguito, le vicinanze vennero a coagularsi ed organizzarsi attraverso le "assemblee del vicinato o popoli" , che solitamente si riunivano (in campagna) nelle [[pieve|pievi]] delle [[parrocchia|parrocchie]] sotto la supervisione del [[parroco]]. Argomento principale di queste assemblee, era il rapporto dei sottoposti nei riguardi del feudatario.
Ogni vicinanza o popolo, venne quindi ad essere retta da dei rappresentati che portavano le richieste della collettività presso il signore. Ogni rappresentante, poteva ottenere udienza presso l'autorità ma non poteva corrispondere con i reggenti delle altre vicinanze.