Favorino: differenze tra le versioni

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Ebbe una prima educazione nella [[Gallia Narbonense]] (facente oggi parte della [[Francia|Francia meridionale]]), poi a [[Roma]] durante il [[Principato (storia romana)|principato]] [[Traiano|traianeo]]; completati gli studi, viaggiò molto per la [[Penisola italica]], la [[Grecia]] e il [[Vicino Oriente]] tenendo conferenze alla maniera degli [[Sofistica#I sofisti|antichi sofisti]], ottenendo grande successo grazie alle vaste conoscenze e alla sapiente abilità [[retorica]]. Strinse legami di amicizia con [[Plutarco]], forse il più noto intellettuale dell'epoca (che gli dedicò il suo trattato ''De primo frigido''), [[Erode Attico]], promotore con [[Adriano]] della rinascita di [[Atene]] e che ne fece il proprio erede, [[Marco Cornelio Frontone|Frontone]], e [[Aulo Gellio]], che gli fu particolarmente legato, citandolo più volte con la deferenza dovuta a un maestro.
 
Tuttavia, dato il suo carattere polemico, fu confinato dallo stesso Adriano nell'isola di [[Chio (isola)|ChiosChio]] attornointorno al [[130]], dalla quale poté però tornare nel [[138]], anno dell'ascesa di [[Antonino Pio]] <ref> L. Holford-Strevens, ''Favorinos: the Man of Paradoxes'', in J. Barnes et M. Griffin (eds.), ''Philosophia togata'', Oxford 1997, vol. II, pp. 191-197.</ref>
 
Tornato a Roma, riprese le proprie conferenze attirando attorno a sé una nuova cerchia di discepoli: suo grande rivale fu il più giovane [[Polemone di Laodicea]], con il quale ebbe diversi diverbi proprio in quest'ultima parte della propria vita. <ref> Per la vita di Favorino, la fonte primaria è Filostrato, ''Vite dei sofisti'', I 8. </ref>.