Gi. Vi. Emme: differenze tra le versioni

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La '''Gi.Vi.Emme''' è una fabbrica di profumi attiva fin dagli [[anni 1920|anni venti]] del [[XX secolo]]<ref>[http://www.photographersdirect.com/buyers/stockphoto.asp?imageid=716689 Un manifesto del 1920]</ref> che negli [[anni 1950|anni cinquanta]] del [[XX secolo]] faceva fabbricare le sue boccettine da Salviati a Venezia. Il nome deriva da quello del suo fondatore, don [[Giuseppe Visconti di Modrone]].
 
Comincia in questa occasione l'incontro di [[Fulvio Bianconi]] con il vetro. Il suo primo lavoro consiste proprio nel decorare queste boccettine ed è lì che conosce Paolo Venini, per il quale lavorerà subito dopo creando oggetti indimenticabili come i ''Pezzati'' e le maschere della commedia dell'arte. Tra i prodotti commercializzati in decenni di attività, profumi quali "Tabacco di Harar", "Fresco" e "Acqua di Selva". Si ricordano alcune campagne pubblicitarie con manifesti di [[Marcello Dudovich]]<ref>[http://www.marcellodudovich.it/opere.asp?idOp=265&id=4&idSub=26&idSx=73&Pag=2 Un manifesto]</ref>, Loris Riccio<ref>[http://www.photographersdirect.com/buyers/stockphoto.asp?imageid=716689 Un manifesto del 1920]</ref>, un libro pubblicato nel 1921 intitolato "L'antro favoloso" illustrato da [[Max Ninon]] ([[Vittorio Accornero de Testa]]) e un calendarietto da barbiere del 1928 illustrato da [[Edina Altara]].
 
Cessò l'attività nel 1970<ref>[http://www.reocities.com/RodeoDrive/4171/p14_1408.htm reocities.com]</ref>.