Mini-mill: differenze tra le versioni

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==Voci correlate==
Le attuali mini-mills (dall'italiano mini-acciaierie) sono la continuazione, perfezionata, delle piccole aziende siderurgiche che, utilizzando il sistemesistema di fusione al forno elettrico inventato dall'ingegner Stassano, producono acciaio utilizzando solo rottami ferrosi ed energia elettrica. Viceversa il sistema detto "ciclo integrale" utilizza minerale di ferro, coke, fusione in altoforno e convertitore. Il sistema "Martin Siemens" utilizza ghisa in pani proveniente dal "ciclo integrale" e quantitativi variabili di rottami, fusi in un forno specifico detto appunto "forno Martin".
Il metodo dell'ing. Stassano, iniziato negli ultimi anni del 1800 in uno stabilimento di Darfo in Vallecamonica (Italia), venne perfezionato nel corso degli annisuccessivamente in aziende della stessa valle, favorite dall'abbondanza di corsi d'acqua che incoraggiavano l'installazione di centraline elettriche di autoproduzione d'energia. Ebbe un notevole sviluppo durante gli anni 1936/1945 a causa delle difficoltà dell'industria siderurgica italiana nell'approvvigionamento di materie prime. Nei suddetti anni venne incentivata la raccolta dei rottami di ferro ed il loro riutilizzo. Si segnalarono, oltre alle aziende della Vallecamonica, la società "San Eustacchio" già "Franchi&Gregorini", di Brescia e la "Metallurgica Bresciana" già "Tempini" sempre di Brescia, che produssero acciai speciali elaborati al forno elettrico, partendo da rottami ferrosi di varia provenienza.
Al termine del secondo conflitto mondiale, l'abbondanza di materiali ferrosi di recupero spinse vari piccoli imprenditori bresciani al loro riutilizzo mediante laminazione di rotaie in tondino per cemento armato.
Per far fronte alle oscillazioni di mercato delle rotaie, sette di questi piccoli imprenditori fondarono una società consortile, denominata SiderAl, deputata alla fabbricazione di piccoli lingotti destinati ai loro laminatoi.