Tolomeo Efestione: differenze tra le versioni

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La ''Storia Nuova'', da quanto abbiamo, non delude le aspettative dei lettori. I sette libri recensiti da Fozio, infatti, abbondano di digressioni, anche abnormi, sulla mitologia, con interpretazioni stravaganti di passi omerici. Spesso le notizie sono accumulate per geminazione. Ad esempio, nel libro I, Tolomeo affermava:
 
{{citazione| Aristonico di Taranto ha detto che Achille, quando viveva tra le ragazzine alla corte di Licomede, era chiamato Cercysera; fu anche chiamato Issa e Pyrrha e Aspeto e Prometeo.<br>
{{citazione|Antipatro di Acanto dice che Darete, che scrisse l'''Iliade'' prima di Omero, era il tutore di Ettore e lo seguiva per ricordargli di non uccidere il compagno di Achille. Il tutore di Protesilao era Dardano, di origine tessala, e che ad Antiloco fu assegnato come auriga e tutore Calconte da suo padre [[Nestore (mitologia)|Nestore]]}}
Botria di Mindo dice che tutti i figli di Niobe furono uccisi da Apollo.<br>
{{citazione|Il padre di Odisseo gli diede un consigliere chiamato Muisco, di Cefallenia, per accompagnarlo. Anche Achille fu accompagnato da un consigliere di nome Noemone, di origine cartaginese, e Patroclo aveva Eudoro.<br> E Antipatro di Acanto dice che Darete, che scrisse l'[[''Iliade'']] prima di [[Omero]], era il tutoreconsigliere di Ettore e logli seguivastrappò perla ricordarglipromessa di non uccidere il compagno di Achille. IlDice, poi, che il tutoreconsigliere di Protesilao era Dardano, di origine tessala, e che ad Antiloco fuebbe assegnatocome Calcone come auriga e tutore Calconteconsigliere da parte di suo padre, [[Nestore (mitologia)|Nestore]].}}
 
Come si nota, anche solo da questo scarno riassunto, Tolomeo Efestione accumulava molte notizie in poco spazio, utilizzando erudizione spicciola anche attraverso allusioni e geminando le informazioni l'una dall'altra. Inoltre, come notato nei più recenti studi, l'autore gioca con un'erudizione "inventata", citando fonti inesistenti, come il suddetto Antipatro di Acanto - o, altrove, con gioco evidente verso il lettore - , una certa Fantàsia di Menfi autrice di una ''Iliade'', quindi situando la propria opera sul confine tra il romanzo e l'opera erudita e creando una sorta di "semiotic fiction" <ref>K. ní Mheallaigh, ''Reading fiction with Lucian. Fakes, freaks and hyperreality'', Cambridge 2004, p. 122. </ref>.