Johann Peter Beaulieu: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 20:
|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre = [[guerra dei sette anni]], [[rivoluzione del Brabante]], guerra della [[guerre rivoluzionarieprima francesicoalizione]]
|Campagne =
|Battaglie =
Riga 54:
 
== Biografia ==
Nacque da una famiglia del Brabante a Lathuy, nell'negli allora Olanda[[Paesi AustriacaBassi austriaci]] (oggi parte del comune di [[Jodoigne]], nella [[Vallonia|Regione Vallone]] belga).
 
Entrò nel [[1743]] nell'esercito[[Esercito austriacodel eSacro siRomano guadagnò dal [[1757Impero]] il grado die tenente colonnello di stato maggiore, la “croce di Maria Teresa” ed il titolo di baroneservì come aiutante generale del [[feldmaresciallo]] [[Leopold Joseph von Daun|von Daun]] durante la [[Guerraguerra dei sette anni]] nelle battaglie di Kolin[[Battaglia di Kolín|Kolín]], Breslau[[Battaglia di Breslavia|Breslavia]], [[Battaglia di Leuthen|Leuthen]] ede altre.
 
Durante il lungo periodo di pace che seguì si occupò di studi d'arte ed ebbe l'incarico di abbellire le residenze di campagna dell'imperatore. NelFu promosso [[maggiore]] (''Major'') nel 1757, [[tenente colonnello]] (''Oberstleutnant'') nel 1760, lo stesso anno in cui ricevette la croce di cavaliere dell'[[Ordine militare di Maria Teresa]], e il 14 marzo 1763 fu ammesso al rango nobiliare di ''[[Freiherr]]'' (barone).<ref name=sito>{{cita web|url=http://www.napoleon-series.org/research/biographies/Austria/AustrianGenerals/c_AustrianGeneralsB1.html#B21|titolo=Beaulieu de Marconnay, Johann Peter |sito=Napoleon Series |lingua=en |accesso=15 febbraio 2015}}</ref> Nel 1768, col nuovo grado di [[colonnello]] (''Oberst'') fu trasferito a Mecheln[[Mechelen]] come colonnello governatore militare dei Paesi Bassi. Allo scoppio della [[rivolta del Brabante]] comandò un corpo austriaco che contribuì parecchiosignificativamente alla repressione della rivolta, il che gli fruttò nel [[1790]] la promozione a maggior generale (uno dei suoi figli gli morì accanto in combattimento<ref>Pare), il che ingli quell'occasionefruttò abbiail detto,31 rivoltomaggio ai1790 soldatila vicinopromozione a lui:[[maggior “Amici,generale]] non(''Generalmajor'') èe il momento19 diottobre piangerequella maa quello[[tenente di vincere”</ref>). La guerra dellagenerale]] (''[[Rivoluzione franceseFeldmarschalleutnant]]''), accrebbenonché la suanomina famaa commendatore dell'Ordine militare di strategaMaria Teresa.<ref name=sito/>
 
Attaccato il 29 aprile 1792 presso [[1792Mons (Belgio)|Mons]], pressoin uno dei primi combattimenti della guerra della [[Battagliaprima di Jemappes|Jemappescoalizione]], dal generale francese Armand-Louis de Biron con 12.000 uomini, batté il nemico il giorno successivo a [[Quiévrain]] e lo inseguì fino alle porte di [[Valenciennes]]. Sotto il comando del duca [[Alberto di Sassonia-Teschen]] difese i confini olandesi contro gli attacchi dei francesi. Condusse l'ala sinistra dello schieramento dell'esercito austriaco nella [[battaglia di Jemappes]] (56 novembre [[1792]]) e ne coprì la ritirata.
 
Nella successiva campagna [[1793]] – [[1795]](1793–1795) ricoprì numerosi comandi. Il 29 maggio [[1794]] batté il comandante francese dell'armata della Mosella [[Jean-Baptiste Jourdan]] ad Arlon. Il 7 luglio fu insignito come cavaliere di gran croce dell'Ordine militare di Maria Teresa.<ref name=sito/> Nel 1795 fu Capo[[capo di stato maggiore]] dell'armataArmata del Reno ancora sotto il duca Alberto di Sassonia-Teschen. Il 4 marzo dell'anno successivo, a settantadue anni, fu promosso ''[[Feldzeugmeister]]'' e divenne comandante in capo deglidell'esercito esercitiaustriaco dellanella [[campagna d'Italia (1796-1797)|campagna d'Italia]]. In Piemonte dislocò le sue truppe su un fronte troppo ampio, allo scopo di proteggere [[Genova]], e fu sorpreso e sconfitto nella [[battaglia di Montenotte]] e nella [[seconda battaglia di Dego|battaglia di Dego]] dalle truppe dell'[[Armata d'Italia (Francia)|Armata d'Italia]], comandate dal giovane e abile generale [[Napoleone Bonaparte]].
 
Dopo lo scontro presso [[battaglia del ponte di Lodi|Lodi]] (10 maggio [[1796]]), nel quale il suo generale Sebottendorff[[Karl Philipp Sebottendorf|Sebottendorf]], posto a difesa del ponte per proteggere l'arretramento del grosso dell'armata di Beaulieu, ebbe la peggio, i francesi entrarono a [[Milano]]. Cominciò allora la cosiddetta "campagna di [[Mantova]]", ovvero la serie di ripetuti insuccessi degli eserciti austriaci che non riuscirono a liberare la fortezza di Mantova dall'assedio francese. Beaulieu la cominciò, ritirando una parte dell'esercito a Mantova e attestando l'altra ad est del fiume [[Mincio]].
 
A quel punto, il 21 giugno, rassegnò il comando che passò al [[Dagobert Sigmund von Wurmser|Wurmser]]. Aveva fatto in tempo a vedersi assegnato, nel [[1796]], come aiutante, il [[Josef Radetzky|Radetzky]], cui fornì la vera grande occasione per mostrare il proprio valore: specie a [[battaglia di Valeggio|Valeggio]], quando, con pochi ussari, salvò Beaulieu dal nemico.
Cominciò allora la cosiddetta Campagna di Mantova, ovvero la serie di ripetuti insuccessi degli eserciti austriaci che non riuscirono a liberare la fortezza di [[Mantova]] dall'assedio francese. Beaulieu la cominciò, ritirando una parte dell'esercito a [[Mantova]] ed attestando l'altra ad est del fiume [[Mincio]].
 
Si ritirò quindi definitivamente nei suoi possedimenti presso [[Linz]] ove visse in riposo ancora ventitré anni. Sposò nel 1763 Marie-Louise Robert, morta nel 1776.<ref name=sito/>
A quel punto, il 21 giugno, rassegnò il comando che passò al [[Dagobert Sigmund von Wurmser|Wurmser]]. Aveva fatto in tempo a vedersi assegnato, nel [[1796]], come aiutante, il [[Josef Radetzky|Radetzky]], cui fornì la vera grande occasione per mostrare il proprio valore: specie a [[battaglia di Valeggio|Valeggio]], quando, con pochi ussari, salvò Beaulieu dal nemico.
 
Si ritirò quindi definitivamente nei suoi possedimenti presso Linz ove visse in riposo ancora ventitré anni.
 
== Note ==
 
<references/>
 
== Bibliografia ==
 
* David G. Chandler, ''Le Campagne di Napoleone'', Milano, R.C.S. Libri S.p.A., 1998, ISBN 88-17-11577-0
 
== Voci correlate ==
 
* [[Cronologia dell'epoca napoleonica]]
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|guerre napoleoniche|storia}}