Skopas: differenze tra le versioni

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Pausania riferisce di una statua di [[Eracle]] eretta nel ginnasio presso l'agorà di [[Sicione]] (Paus., II, 10.1) attribuendola a Skopas. L'opera, riferibile al [[360 a.C.]] circa è stata identificata nell<nowiki>'</nowiki>''Eracle Lansdowne''<ref>{{Cita web|autore=The J. Paul Getty Museum|titolo=The Lansdowne Herakles|url=http://www.getty.edu/art/gettyguide/artObjectDetails?artobj=7638|accesso=3 aprile 2013}}</ref> da [[Botho Graef]] e da [[Adolf Furtwängler]] e più tardi nell<nowiki>'</nowiki>''Eracle Hope'' ora al [[Los Angeles County Museum of Art]]. Nessuno dei due collegamenti è privo di incertezze; le teste di entrambe le tipologie sono state inoltre variamente collegate alla testa del tipo detto di [[Genzano di Roma|Genzano]], dal luogo di ritrovamento dell'erma conservata al [[British Museum]].<ref>{{Cita web|autore=The British Museum|titolo= Sculpture 1731|url=http://www.britishmuseum.org/research/search_the_collection_database/search_object_details.aspx?objectid=460033&partid=1&searchText=Genzano&numpages=10&orig=%2fresearch%2fsearch_the_collection_database.aspx&currentPage=1|accesso=3 aprile 2013}}</ref> L'impianto dell<nowiki>'</nowiki>''Eracle Lansdowne'' è policleteo, ma l'anatomia e l'espressione patetica del volto presentano una spiccata originalità.
 
Plinio ricorda la partecipazione di Skopas alla ridecorazione dell'[[Tempio di Artemide (Efeso)|Artemision]] di [[Efeso]], dopo la distruzione dovuta ad un incendio nel [[356 a.C.]], per scolpire una delle ''columnae caelatae'' del tempio (''Nat. hist.'', XXXVI, 95). I frammenti superstiti, più che riferirsi allo stile di Tegea, sembrano opera di maestranze attiche,<ref>{{Cita|Stewart 1977|p. 103.}}</ref> la presenza di Skopas a Efeso non è tuttavia da escludersi e la sua collaborazione in fase progettuale potrebbe essere supportata dalla scelta per l'Artemision di temi marini che ricordano il ''[[Ara di Domizio Enobarbo|tiaso marino]]'' che di nuovo Plinio attribuisce a Skopas (''Nat. hist.'', XXXVI, 25-26).<ref>{{Cita|Geominy 1997|in EAA, s.v. ''Skopas''.}}</ref>
 
Come già accennato Skopas ricostruì, come architetto e come scultore, il [[tempio di Atena Alea]] a [[Tegea]] che era andato distrutto in un incendio e che fu ricostruito intorno al 345 a.C., dopo il suo rientro dall'Asia; attraverso i frammenti dei [[frontoni del tempio di Atena Alea|frontoni]] ricostruiti ed esposti nel [[Museo archeologico nazionale di Atene]] è possibile farsi un'idea dell'accentuazione espressiva e drammatica assolutamente innovativa che caratterizza la sua opera.