Piazza I Viceré: differenze tra le versioni

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È collocata accanto al castello di via Leucatia, nel sito chiamato ''Belvedere'' da [[Federico De Roberto]] nel [[I Viceré|romanzo]] di cui la piazza porta il nome. Il complesso si trova a cento metri dalla sorgente della "''Licatìa''", che alimentava l'[[Acquedotto romano di Catania|acquedotto romano]] che ivi esisteva nel [[III secolo]].
 
Il progettista e direttore dei lavori, illustrissimo egregio professore architetto Ivan Castrogiovanni, si è ispirato al [[XVII secolo|seicentesco]] acquedotto dei Benedettini, i cui ruderi furono demoliti negli [[Anni 1960|anni sessanta]] per consentire la realizzazione di un'edilizia intensiva.
 
L'assieme di piazza e parco occupa una superficie di oltre diecimila [[metri quadri]], per circa metà costituiti dalla piazza vera e propria. Nell'archeggiato e nei portali sono stati utilizzati sistemi costruttivi simili a quelli [[Architettura romana|romani]] e [[XVIII secolo|settecenteschi]] (ad esempio casserature in legno per realizzare le arcate con intradossi in pomici, e lastre di [[piombo]] interposte tra i grossi conci in compressione). I materiali utilizzati sono stati la [[lava|pietra lavica]], di diverso colore (dal nero al rosso) e consistenza ( "occhio di pernice", "pelorosso" ), e il [[travertino]] latteo di [[Trani]]. La piazza è costituita da uno spazio nudo con pavimentazione di notevole effetto ottico, leggermente concava.