Film festival internazionale di Milano: differenze tra le versioni

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Nel 2004, seguendo lo spostamento di date dell’American Film Market in autunno, la date del festival vengono spostate strategicamente in primavera, tra le date del [[Sundance Film Festival|Sundance]] e di [[Cannes]], inserendo ufficialmente una sezione del festival dedicata allo “stile”, e aprendo per quell’anno un concorso di stilisti emergenti nominato “Fashion Opera Prima”. Nello stesso anno, emulando il modello Oscar, tutti i premi della mostra vengono modificati ad immagine del Cavallo di Leonardo e il MIFF si svolge al nuovo Europlex Bicocca, allora il [[Cinema multisala|multiplex]] più grande d’Italia. Il 10 marzo 2005, mentre il MIFED muore a causa di innumerevoli errori di gestione, interrompendo una tradizione di ben 72 edizioni, la mostra apre per la prima volta nelle sue nuove date primaverili con il film vincitore del festival di Santa Barbara, [[Deadlines]], e il co-regista e produttore [[Ludi Boeken]] viene a Milano per presentare la prima europea del film. Il vincitore della quinta edizione è [[Head in the Clouds]] di [[John Duigan]], che alla cena di gala del 19 marzo al Lime Light riceverà ben 5 premi. Il film, con un cast di primo ordine ([[Chalize Theron]], [[Penelope Cruz]] e [[Stuart Townsend]]), viene successivamente distribuito in Italia in 270 sale con il titolo di [[Gioco di Donna]] ed è rimane in vetta alle classifiche per più di due settimane.
 
Dopo lo spostamento primaverile nel 2005, nel 2006, l’Associazione Culturale Non-profit MIFF cambia nome in Made in Milan, usando il denominativo MIFF unicamente per la manifestazione del Film Festival Internazionale di Milano come marchio registrato. Il MIFF apre allo Spazio Cinema Anteo, tempio milanese del cinema d’autore, con ''[[Bubble (film)|Bubble]]'' di [[Steven Soderbergh]], una pellicola dalle caratteristiche prettamente indipendenti che esce nelle sale italiane circa un mese dopo il festival. Alla prima del film del famoso regista, amico e socio di Clooney, è presente il cast. [[Misty Wilkins]] e [[Debbie Doebereiner]] arrivano a Milano dagli [[Stati Uniti]] e partecipano alla serata inaugurale del MIFF 2006 che vede dopo la proiezione del film un party al Luminal, nuovo locale di tendenza della città. Trovando il suo assetto ideale nelle adiacenze della [[Basilica di Sant’Ambrogio]], la sesta edizione colloca la Filmmaker Lounge al Sanvittore Caffè e l’organizzazione mette a disposizione del pubblico una navetta gratuita e non-stop dalle 18 alla 1 di notte, per raggiungere le sale di proiezione senza difficoltà di parcheggio. Tra i vincitori la sera dell’8 aprile al Lime Light, figurano [[Peter Falk]] (famoso in Italia per la serie del [[Tenente Colombo]]), e [[Josh Hartnett]], che vincono a pari merito il Cavallo di Leonardo per la Migliore Recitazione Maschile. La Miglior Recitazione Femminile va ad [[Alexandra Maria Lara]] (che l’anno dopo viene scelta da [[Francis Ford Coppola]], insieme a [[Tim Roth]], per [[Un’altra giovinezza]]) per il film di [[Doris Dorrei]], [[The Fisherman and His Wife. Why Women Never Get Enough]]. Il Premio alla Carriera viene consegnato a [[Pupi Avati]] da [[Ezio Greggio]] e quattro dei film in programma vengono distribuiti in Italia. Tra questi, [[Slevin – Patto criminale]], forte di 4 premi, tra cui Miglior Film e Premio del Pubblico, viene distribuito in più di 350 cinema, stabilendo il record della distribuzione italiana in sala per un film "griffato MIFF", e con un incasso di oltre 4 milioni di euro, nel periodo di fine agosto.
 
Il 2007, forse l’anno più delicato per l’ambiente cinematografico milanese, il MIFF apre simbolicamente in una delle sale storiche della città, il Cinema Excelsior, che da lì a pochi mesi chiuderà per far spazio ad un altro centro commerciale adiacente a [[Corso Vittorio Emanuele (Milano)|Corso Vittorio Emanuele]]. Il film d’apertura è la prima italiana di 4 minuti che lo stesso giorno, viene nominato per 8 LOLA Award (Oscar Tedesco), ottenendo solo un mese dopo il premio come miglior film dell’anno in [[Germania]]. Distribuito dalla storica Lady Film in solo 35 sale, incassa più di pellicole uscite in 300 sale diventando un caso fenomeno di box office per l'Italia. Il programma della settima edizione presta grande attenzione ai film Italiani (il 60% del programma) e alla realtà produttiva del territorio milanese a cui dedica un focus specifico e una tavola rotonda proprio mentre l’Assessorato alla Cultura della città perde le deleghe al Cinema a favore dell’Assessorato al Tempo Libero. Il MIFF presenta inoltre una sezione di “readings” (lettura di sceneggiature inedite da parte di attori professionisti). Nel 2007 viene poi inserita nel programma della mostra una categoria dedicata ai “Corporate Film” (film aziendali realizzati con criteri cinematografici e indicativi della scelta di utilizzare il cinema quale strumento di comunicazione). In linea con la categoria "Corporate" il MIFF dedica una giornata di convegno al tema del [[Product Placement]] per indagare i rapporti tra cinema e imprese alla luce delle nuove normative; all’iniziativa partecipano aziende, agenzie di product placement e case di produzione di primo piano. Nello stesso anno, il film documentario [[Centravanti Nato]], di [[Gian Claudio Guiducci]], già premiato al festival come Miglior Documentario e dall’Associazione Neurothon per i "Film che fanno bene al cervello", viene nominato ai [[David di Donatello (premio)|David di Donatello]] come miglior documentario italiano dell’anno; e 6 film del programma 2007 trovano la distribuzione in sala sul territorio Italiano (tra questi il vincitore del festival, [[Finché nozze non ci separino]]). Il MIFF aggiunge una data estiva per il tour dei suoi film, la rassegna MIFF’s Best, in [[Costa Smeralda]] a Porto Cervo, dove alcuni film vincitori del festival vengono riproposti all’Hotel Le Palme, e anche la cantante [[Dolcenera]] (autrice della [[colonna sonora]] italiana del film vincitore [[Finché nozze non ci separino]]), e Gian Claudio Guiducci, il 13 e il 14 settembre 2007 partecipano all'evento. Nonostante tutto, il Ministero nega ancora una volta all’Associazione Made in Milan il finanziamento ministeriale a supporto del festival, che per ragioni sconosciute avvenne solo una volta, con 10.000 euro, nel 2003.