Bruno Gentili (grecista): differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Bruno Gentili fu [[Accademia dei Lincei|accademico dei Lincei]], professore emerito di [[Letteratura greca]] all'[[Università di Urbino]] e direttore della rivista "Quaderni Urbinati di Cultura Classica", fondata nel [[1966]]. Tra i maggiori specialisti della grecità arcaica e di [[metrica greca]], oltre a un'esemplare edizione critica di [[Anacreonte]] (Roma [[1958]]) e dei [[poeti elegiaci]] greci (con C. Prato, Leipzig I 1988, II 2002), pubblicò alcune tra le opere più rilevanti nel settore. Notevole anche il suo apporto come traduttore di autori greci: oltre ad [[Anacreonte]] e alle ''[[Pitiche]]'' di [[Pindaro]], la ''[[Medea (Seneca)|Medea]]'' di [[Seneca]] (Istituto Nazionale del Dramma Antico, [[Mazara]] [[1956]]) e l'''[[Elettra (Sofocle)|Elettra]]'' di [[Sofocle]] (in ''Elettra. Variazioni sul mito'', a cura di G. Avezzù, [[Venezia]] [[2002]]). Per la [[Fondazione Lorenzo Valla]] curò Le ''Pitiche'' (con P. Angeli Bernardini, E. Cingano, P. Giannini, [[Milano]] [[1994]]) e le ''[[Olimpiche]]'' (con C. Catenacci, P. Giannini, L. Lomiento, Milano 2013) di [[Pindaro]]. Con ''Poesia e pubblico nella [[Grecia]] antica. Da [[Omero]] al V secolo'' vinse nel [[1984]] il [[Premio Viareggio]] per la [[saggistica]].
 
Vinse nel [[1984]] il [[Premio Viareggio]] per la [[saggistica]].
 
== Note ==