Inceneritore: differenze tra le versioni

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==Diffusione in Italia ed in Europa==
 
I termovalorizzatori/inceneritori sono dotati di sistemi di controllo e riduzione delle emissioni che ne fanno, a detta di alcuni, una realtà compatibile con le esigenze di tutela ambientale, tanto che sono inseriti all'interno di svariati contesti urbani in tutto il mondo (ad esempio a [[Vienna]], [[Parigi]], [[Londra]], [[Copenaghen]] e [[Tokyo]]).
 
In Europa sono attivi attualmente 304 impianti di termovalorizzazione/incenerimento, in 18 Nazioni. Paesi quali [[Svezia]], [[Danimarca]] e [[Germania]] ne fanno ampio uso; in [[Olanda]] (ad [[Avr]] e [[Amsterdam]]) sorgono alcuni fra i più grandi termovalorizzatori/inceneritori d'Europa, che permettono di smaltire fino ad un milione e mezzo di tonnellate di rifiuti all'anno. Anche in Olanda comunque la politica è quella di bruciare sempre meno rifiuti per cercare di dismettere un giorno gli impianti esistenti{{citazione necessaria}}. A tal proposito sono attuate amplissime forme di raccolta differenziata e riduzione alla fonte anche con una legge nazionale sul riutilizzo delle bottiglie di vetro e di plastica (ogni cittadino paga una cauzione sulle bottiglie di [[plastica]] e [[vetro]] che gli viene restituita con un bonus per il supermercato quando riconsegna le bottiglie negli speciali spazi presso i centri commerciali).
 
In [[Italia]] i termovalorizzatori sono ancora poco diffusi, anche a causa dei dubbi che permangono sulla nocività delle emissioni nel lungo periodo e delle resistenze di parte della popolazione: a [[Trezzo sull'Adda]], in [[provincia di Milano]], v'è uno dei più moderni termovalorizzatori/inceneritori in esercizio in Europa.
 
La maggior parte dei circa 3,5 milioni di tonnellate di combustibile da rifiuti italiani viene incenerita in impianti del Nord, ma il totale nazionale ammonta a circa il 12% sul totale dei rifiuti solidi urbani (una fra le medie più basse d'Europa) <ref>[http://www.osservatorionazionalerifiuti.it/RapRif/Rapporto_Rif_2005.htm Rapporto Rifiuti 2005 dell'Osservatorio Nazionale dei Rifiuti], [http://www.osservatorionazionalerifiuti.it/RapRif/Rapporto/Volume_1/PDF/capitolo2_volume1.pdf capitolo 2, vol. 1.]</ref>.<br/>
 
A [[Brescia]], in prossimità della città, c'è uno dei termovalorizzatori più grandi d'Europa (ca. 750.000 tonnellate l'anno: il triplo di quello di Vienna) che soddisfa da solo circa un terzo del fabbisogno di calore dell'intera città (1100 [[Kilowattora|GWh]]/anno) e che, nonostante sia stato oggetto di diverse procedure di infrazione da parte dell'Unione Europea, nell'ottobre 2006 è stato proclamato «migliore impianto del mondo»<ref>[http://www.iorisparmio.eu/articoli/346/il-termovalorizzatore-di-brescia-e-%E2%80%9Cil-migliore-del-mondo%E2%80%9D/ iorisparmio.eu: Il termovalorizzatore di Brescia è "il migliore del mondo"]</ref> dal Waste to Energy Research and Technology Council,<ref>{{en}} [http://www.seas.columbia.edu/earth/wtert/ WTERT Waste-to-Energy Research and Technology Council]</ref> un organismo indipendente formato da tecnici e scienziati di tutto il mondo e promosso dalla [[Columbia University]] di New York; suscitaha suscitato però qualche perplessità il fatto che questo organismo annoveri tra gli "enti finanziatori e sostenitori" la Martin GmbH,<ref>{{en}} [http://www.martingmbh.de/englisch/index2.htm Martin GmbH]</ref> che è tra i costruttori dell'inceneritore premiato.
 
Nel resto del settentrione sono diffusi principalmente piccoli impianti a scarso livello tecnologico con basso rendimento, per i quali sono necessari dei rammodernamenti (come a Desio, Valmadrera e Cremona). Il meridione invece si distingue per una carenza cronica di inceneritori, che da un lato alimenta un eccessivo ricorso all'utilizzo della discarica (fra i più alti in Europa), e dall'altro favorisce un flusso di rifiuti dal Sud agli inceneritori del Nord (e a volte anche verso l'estero).
 
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I termovalorizzatori/inceneritori sono dotati di sistemi di controllo e riduzione delle emissioni che ne fanno, a detta di alcuni, una realtà compatibile con le esigenze di tutela ambientale, tanto che sono inseriti all'interno di svariati contesti urbani in tutto il mondo (ad esempio a [[Vienna]], [[Parigi]], [[Londra]], [[Copenaghen]] e [[Tokyo]]).
In Europa sono attivi attualmente 304 impianti di termovalorizzazione/incenerimento, in 18 Nazioni. Paesi quali [[Svezia]], [[Danimarca]] e [[Germania]] ne fanno ampio uso; in [[Olanda]] (ad [[Avr]] e [[Amsterdam]]) sorgono alcuni fra i più grandi termovalorizzatori/inceneritori d'Europa, che permettono di smaltire fino ad un milione e mezzo di tonnellate di rifiuti all'anno. Anche in Olanda comunque la politica è quella di bruciare sempre meno rifiuti per cercare di dismettere un giorno gli impianti esistenti{{citazione necessaria}}. A tal proposito sono attuate amplissime forme di raccolta differenziata e riduzione alla fonte anche con una legge nazionale sul riutilizzo delle bottiglie di vetro e di plastica (ogni cittadino paga una cauzione sulle bottiglie di [[plastica]] e [[vetro]] che gli viene restituita con un bonus per il supermercato quando riconsegna le bottiglie negli speciali spazi presso i centri commerciali).
 
In [[Italia]] i termovalorizzatori sono ancora poco diffusi, anche a causa dei dubbi che permangono sulla nocività delle emissioni nel lungo periodo e delle resistenze di parte della popolazione: a [[Trezzo sull'Adda]], in [[provincia di Milano]], v'è uno dei più moderni termovalorizzatori/inceneritori in esercizio in Europa.
La maggior parte dei circa 3,5 milioni di tonnellate di combustibile da rifiuti italiani viene incenerita in impianti del Nord, ma il totale nazionale ammonta a circa il 12% sul totale dei rifiuti solidi urbani (una fra le medie più basse d'Europa) <ref>[http://www.osservatorionazionalerifiuti.it/RapRif/Rapporto_Rif_2005.htm Rapporto Rifiuti 2005 dell'Osservatorio Nazionale dei Rifiuti], [http://www.osservatorionazionalerifiuti.it/RapRif/Rapporto/Volume_1/PDF/capitolo2_volume1.pdf capitolo 2, vol. 1.]</ref>.<br/>
A [[Brescia]], in prossimità della città, c'è uno dei termovalorizzatori più grandi d'Europa (ca. 750.000 tonnellate l'anno: il triplo di quello di Vienna) che soddisfa da solo circa un terzo del fabbisogno di calore dell'intera città (1100 [[Kilowattora|GWh]]/anno) e che, nonostante sia stato oggetto di diverse procedure di infrazione da parte dell'Unione Europea, nell'ottobre 2006 è stato proclamato «migliore impianto del mondo»<ref>[http://www.iorisparmio.eu/articoli/346/il-termovalorizzatore-di-brescia-e-%E2%80%9Cil-migliore-del-mondo%E2%80%9D/ iorisparmio.eu: Il termovalorizzatore di Brescia è "il migliore del mondo"]</ref> dal Waste to Energy Research and Technology Council,<ref>{{en}} [http://www.seas.columbia.edu/earth/wtert/ WTERT Waste-to-Energy Research and Technology Council]</ref> un organismo indipendente formato da tecnici e scienziati di tutto il mondo e promosso dalla [[Columbia University]] di New York; suscita però qualche perplessità il fatto che questo organismo annoveri tra gli "enti finanziatori e sostenitori" la Martin GmbH,<ref>{{en}} [http://www.martingmbh.de/englisch/index2.htm Martin GmbH]</ref> che è tra i costruttori dell'inceneritore premiato.
Nel resto del settentrione sono diffusi principalmente piccoli impianti a scarso livello tecnologico con basso rendimento, per i quali sono necessari dei rammodernamenti (come a Desio, Valmadrera e Cremona). Il meridione invece si distingue per una carenza cronica di inceneritori, che da un lato alimenta un eccessivo ricorso all'utilizzo della discarica (fra i più alti in Europa), e dall'altro favorisce un flusso di rifiuti dal Sud agli inceneritori del Nord (e a volte anche verso l'estero).
{{vedi anche|gestione dei rifiuti}}