Ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà: differenze tra le versioni

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La normale routine veniva rotta solo in due occasioni: il [[Festa dei lavoratori|primo maggio]] e il 15 settembre, ricorrenza di Santa Maria della Pietà in cui veniva organizzata una grande festa che tramutava il manicomio, anche se per poco, in un ambiente piacevole.
Alcuni pazienti denominati ''malatini'' per le loro caratteristiche tranquille e servizievoli godevano di maggiori libertà: aiutavano gli infermieri nella gestione dei degenti più impegnativi o venivano loro affidati dei lavori ''retribuiti'' all'interno del manicomio stesso. Alcuni di loro infatti lavoravano in una piccola azienda agricola, creata nell'ottica dell'[[Terapia occupazionale|ergoterapia]], rendendo quasi autosufficiente la struttura.
 
== Le terapie bio-umorali ==
[[File:Macchina di Cerletti per l'elettroshock.png|thumb|La prima macchina per l'elettroshock utilizzata dallo psichiatra italiano Ugo Cerletti nel 1938]]
I medici in base alle singole patologie prescrivevano diverse terapie farmacologiche, considerate al tempo come panacea per tutti i problemi e spesso prolungate negli anni. Nei casi in cui l'eccessiva assunzione di [[Psicofarmaco|psicofarmaci]] risultava inefficace a causa dell'assuefazione venivano impiegate tecniche terapeutiche più radicali e innovative: la [[Malarioterapia]], l'[[elettroshock]]terapia o l'insulinoshockterapia, usata principalmente per curare la [[schizofrenia]] mediante somministrazione di [[insulina]] portando il paziente in coma ipoglicemico. Questi interventi spesso non producevano un reale miglioramento nelle condizioni del malato, ma lo inducevano in uno stato succube e spersonalizzato.<ref name="Bio_Umorali">[http://www.museodellamente.it/allegati/TERAPIE_BIO-UMORALI_DA_INDUZIONE.pdf Fernando Liggio, ''Le terapie bio-umorali da induzione]</ref>
 
[[Categoria:Ospedali di Roma]]