Concilio Lateranense V: differenze tra le versioni
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==La convocazione del concilio==
[[File:Iulius - Bulla monitorii et declarationis in cursus privationis et aliarum penarum contra prelatos Gallice nationis hic expressos, 1511 - 4592472 BEIC3 V00109 F0055.tif|thumb|''Bulla monitorii et declarationis'']]
Il Papa fece presto opposizione a questo “conciliabolo” con un ben più numeroso concilio che convocò, con [[bolla papale]] del 18 luglio [[1511]], per il 19 aprile [[1512]] nella [[Basilica di San Giovanni in Laterano]] (il Quinto Concilio in Laterano). La bolla fu allo stesso tempo un documento canonico e polemico. Mediante essa il Papa rigettò, una per una, le ragioni addotte dai cardinali per il loro “conciliabolo” di Pisa. Dichiarò che il suo atteggiamento prima della sua elezione a Pontefice era stato espressione del suo sincero desiderio di convocare il concilio; che fin dalla sua nomina aveva sempre cercato l'occasione adatta per convocarlo; che per questa ragione egli aveva cercato di ristabilire la pace tra i principi cristiani; che le guerre che si erano scatenate contro la sua volontà non avevano altro fine se non il ristabilirsi dell'autorità pontificia negli Stati della Chiesa.
Rimproverò, quindi, i cardinali ribelli per la loro condotta e per l'inopportunità di convocare la Chiesa universale indipendentemente dal suo capo. Fece loro notare che i tre mesi da loro fissati per l'assemblea di tutti i vescovi a Pisa erano un tempo insufficiente, e che la suddetta città non aveva nessun requisito necessario per
Infine dichiarò che nessuna importanza poteva essere attribuita all’iniziativa dei cardinali. La bolla fu firmata da 21 cardinali.
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