Università di Navarra: differenze tra le versioni

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Un terzo degli studenti proviene dalla [[Navarra]], un altro terzo proviene dal resto della Spagna e infine l'ultimo terzo proviene dalle [[provincie basche]] (29,9 per cento) e l'estero. Negli ultimi 11 anni 1.537 studenti hanno partecipato al programma [[Erasmus]].
 
 
Insieme all'[[Università Pubblica di Navarra]] e l'[[UNED]] (Università Nazionale d'Educazione a Distanza) è una delle tre università con sede nella capitale
 
[[Categoria:Università in Spagna|Navarra]]
 
{{S|la facoltà di medicina}}
 
I primi passi della Facoltà di Medicina, nel 1954, e nel 1961 della Clinica Universitaria, nella quale è stato già fatto il 200° [[ trapianto di cuore,]] rappresentano le pietre miliari di mezzo secolo di storia. Intanto ha avuto inizio la costruzione del Centro di Ricerca di Medica Applicata (CIMA), nel quale 366 ricercatori lavoreranno in quattro aree per cercare di risolvere le malattie responsabili del 90 per cento della mortalità nel mondo occidentale: [[cancro]], [[malattie cardiovascolari]], [[terapia genetica]] e neuroscienza, in malattie come l'[[alzheimer]], il [[Parkinson]] o le [[depressioni]].
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Dal gruppo dei primi professori-pionieri – Ismael Sánchez Bella, Leandro Benavides, José Luis Murga, Jerónimo Martel, Rafael Aizpún, Remigio Abad, Ángel María García Dorronsoro e Ángel López-Amo – venne il primo Rettore, Ismael Sánchez Bella (1950-1960). I suoi successori sono stati, nell'ordine, José María Albareda, uno scienziato che caratterizzò un'epoca della cultura spagnola, Francisco Ponz, Alfonso Nieto, Alejandro Llano e l'attuale Rettore, José María Bastero.
 
 
 
La Clinica che allora nacque in seno all’Università di Navarra occupa ora 2.000 specialisti e festeggia il suo 50° anniversario. Un anniversario importante che invita a fare un bilancio.
 
In questi 50 anni sono state eseguite oltre 600.000 visite ambulatoriali; ogni anno vengono assistiti 70.000 pazienti nelle 35 unità specialistiche di cui la Clinica è dotata.
 
 
 
Altri dati – come le 192.000 visite e gli 11.500 interventi chirurgici annuali o i 300 letti a disposizione dei pazienti – danno un’idea delle dimensioni.
 
 
 
L’attuale Direttore generale, José Andrés Gómez Cantero, ha completato il ricordo con un impegno rivolto al futuro: “Oggi, dopo cinquanta anni, i duemila specialisti che io rappresento si impegnano a fare ancora meglio, soprattutto al servizio di ogni paziente e della società”.
 
{{S|Che cosa ha Pamplona}}
 
Due cose colpiscono i pazienti della Clinica: la professionalità dei medici e l’umanità di quanti ci lavorano.
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Le infermiere e il personale di servizio ammontano a 900 unità: questo dimostra come il benessere del paziente faccia parte della terapia. “Anche la cucina o la lavanderia fanno parte della terapia del paziente”, sottolineano questi lavoratori. Lo dimostrano gli 800 menù quotidiani e i 3.200 kg di biancheria trattati ogni giorno. È un principio trasmesso con chiarezza da san Josemaría, che nel 1961 volle fosse rimandata l’inaugurazione perché questi servizi non erano ancora funzionanti.
 
 
 
Si assistono sia i pazienti della rete sanitaria pubblica che quelli privati o che arrivano attraverso società di assicurazione. L’anno scorso la clinica ha incassato 164 milioni di euro, ma trattandosi di un centro che non ha fini di lucro, “il 100% degli utili viene reinvestito in apparecchiature, formazione e ammodernamenti”, assicura Nicolás García, il direttore sanitario del centro.