Comprensione: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Annullata la modifica 71172000 di Drow (discussione) Evitare di copiare tra virgolette testo fonte. Modifiche titoli paragrafi superflue
Riga 1:
La '''comprensióne''', (dal [[lingua latina|latino]] ''comprehensio -onis'') letteralmente è "l'atto e la facoltàcapacità di capire, cioè comprendere con l’intelletto,la diragione farun propriacontenuto una nozione"conoscitivo.<ref>[http://www.treccani.it/vocabolario/comprensione/ ''Vocabolario Treccani'']. alla voce corrispondente</ref>
 
==Concetto==
== Comprensione e concetti ==
In [[filosofia]] la comprensione è l'atto con il quale la mente arriva a formulare il [[concetto]] (dal latino: cum capere) come risultato di un procedimento mentale che "prende e mette insieme" (in latino: ''comprehendĕre'') aspetti sensibili particolari che una molteplicità di oggetti hanno in comune. Queste "[[definizione|note definitorie]]" (caratteristiche) del concetto, espresse da un [[universale]], da quel momento saranno presenti alla mente che sarà in grado di riconoscere, senza dover procedere ad ulteriori elaborazioni, tutti quegli oggetti che presentano il complesso di quelle stesse caratteristiche particolari.
 
Riga 7:
{{Vedi anche|Estensione (filosofia)}}
 
==Empatia==
== La comprensione come empatia ==
Nel campo dei [[sentimento|sentimenti]] se per comprensione si vuole intendere l'attola capacità di comprendere appieno lo stato d'animo altrui la [[psicologia]] usa il termine di ''[[empatia]]'' <ref>Nella ''Enciclopedia Garzanti di Filosofia'' il termine "comprensione" rimanda a "empatia"</ref> dal [[lingua greca|greco]] "εμπαθεια" (''empateia'', a sua volta composta da ''en-'', "dentro", e ''[[pathos]]'', "sofferenza o sentimento"),<ref>Cf. [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Vocabolario_online/E/VIT_III_E_038287.xml ''empatia''] in Treccani.it.</ref> che veniva usata per indicare il rapporto emozionale di partecipazione che legava il pubblico del teatro greco antico all'autore-cantore.
 
L'empatia costituisce un elemento importante in alcuni metodi usati nella [[psicologia clinica]], ad esempio in quello di [[Carl Rogers]] per il quale «gli individui hanno in se stessi ampie risorse per auto-comprendersi e per modificare il loro concetto di sé, gli atteggiamenti di base e gli orientamenti comportamentali.» <ref>Carl Rogers, ''Un modo di essere'', Firenze, ed. Psycho,1983</ref>
Egli sostiene una [[terapia non direttiva]] che, nel tenere sempre conto delle tendenze vitali dell’individuo, si limita a creare nel paziente - (accompagnandolo con ''[[empatia]]'' -) le condizioni necessarie a favorirne la crescita.
 
==Compassione==
== La comprensione come compassione ==
La comprensione in quest'ultimo significato sentimentale può riferirsi alla [[compassione (filosofia)|compassione]] intesa come fonte della [[morale]]. Così è, ad esempio, nella "morale della compassione" trattata da [[Schopenhauer]]. Poiché «ogni amore puro e sincero è pietà» <ref>''Il mondo come volontà e rappresentazione'' in Perone, Ferretti, Ciancio, Storia del pensiero filosofico, SEI, Torino 1974 pag.138</ref>, l'uomo, provando compassione, nel senso originario del termine, cioè patendo assieme agli altri per il loro [[dolore (filosofia)|dolore]], non solo prende coscienza del dolore, ma lo sente e lo fa suo. Con la condivisione del dolore, la [[Pensiero di Schopenhauer#La volontà di vivere|''volontà di vivere'']] sarà, sia pure momentaneamente, sconfitta poiché nella compassione è come se il singolo corpo del singolo uomo si dilatasse nel corpo degli altri uomini. La propria corporeità si assottiglia e la volontà di vivere è meno incisiva. Il dolore, unendo gli uomini, li accomuna e li conforta.
 
==Ermeneutica==
== Comprensione e ermeneutica ==
Un aspetto particolare della comprensione riguarda l'[[ermeneutica]] che è in [[filosofia]] la metodologia dell'[[interpretazione]] che, nata in ambito religioso con lo scopo di spiegare la corretta interpretazione dei testi sacri, assume un respiro più ampio tendente a dare un significato a tutto ciò che è di difficile comprensione.
 
Riga 22:
Tuttavia, il compito dell'ermeneuta non si esaurisce nella lettura o nella statuizione del metodo interpretativo: il dialogo con le religioni ([[Hans-Georg Gadamer]]) e il pensiero politico ([[Jürgen Habermas]]) si declinano tuttora secondo quello che viene chiamato [[circolo ermeneutico]].
 
=== Il pensiero di Dilthey ===
Nel XIX secolo [[Wilhelm Dilthey]] affermò la centralità del processo della ''comprensione'' all'interno delle scienze dello spirito, e fondò questa asserzione su una [[ontologia]] della vita, secondo la quale il comprendere non è un comportamento teorico specialistico, ma il rapporto fondamentale che l'uomo intrattiene con se stesso.