Comprensione: differenze tra le versioni
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La '''comprensióne''', (dal [[lingua latina|latino]] ''comprehensio -onis'') letteralmente è
==Concetto==
In [[filosofia]] la comprensione è l'atto con il quale la mente arriva a formulare il [[concetto]] (dal latino: cum capere) come risultato di un procedimento mentale che "prende e mette insieme" (in latino: ''comprehendĕre'') aspetti sensibili particolari che una molteplicità di oggetti hanno in comune. Queste "[[definizione|note definitorie]]" (caratteristiche) del concetto, espresse da un [[universale]], da quel momento saranno presenti alla mente che sarà in grado di riconoscere, senza dover procedere ad ulteriori elaborazioni, tutti quegli oggetti che presentano il complesso di quelle stesse caratteristiche particolari.
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{{Vedi anche|Estensione (filosofia)}}
==Empatia==
Nel campo dei [[sentimento|sentimenti]] se per comprensione si vuole intendere
L'empatia costituisce un elemento importante in alcuni metodi usati nella [[psicologia clinica]]
Egli sostiene una [[terapia non direttiva]] che, nel tenere sempre conto delle tendenze vitali dell’individuo, si limita a creare nel paziente
==Compassione==
La comprensione in quest'ultimo significato sentimentale può riferirsi alla [[compassione (filosofia)|compassione]] intesa come fonte della [[morale]]. Così
==Ermeneutica==
Un aspetto particolare della comprensione riguarda l'[[ermeneutica]] che è in [[filosofia]] la metodologia dell'[[interpretazione]] che, nata in ambito religioso con lo scopo di spiegare la corretta interpretazione dei testi sacri, assume un respiro più ampio tendente a dare un significato a tutto ciò che è di difficile comprensione.
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Tuttavia, il compito dell'ermeneuta non si esaurisce nella lettura o nella statuizione del metodo interpretativo: il dialogo con le religioni ([[Hans-Georg Gadamer]]) e il pensiero politico ([[Jürgen Habermas]]) si declinano tuttora secondo quello che viene chiamato [[circolo ermeneutico]].
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Nel XIX secolo [[Wilhelm Dilthey]] affermò la centralità del processo della ''comprensione'' all'interno delle scienze dello spirito, e fondò questa asserzione su una [[ontologia]] della vita, secondo la quale il comprendere non è un comportamento teorico specialistico, ma il rapporto fondamentale che l'uomo intrattiene con se stesso.
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