Vicinia: differenze tra le versioni

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'''Vicinia''' (pronunciato ''vicìnia ''o ''vicinìa'') è un termine che era anticamente utilizzato per indicare un'[[assemblea]] di persone abitanti nello stesso luogo con interessi o [[beni comuni]]. Detta anche "Assemblea dei Vicini", fu un'istituzione socio-politico-amministrativa diffusa nella [[Lombardia]] orientale e Slavia Veneta, paragonabile con le ''Almenden'' ([[Patriziato (Svizzera)|Patriziato]]) in [[Svizzera]], le ''Università agricole'' in [[Emilia]] e [[Romagna]], le [[Università agraria|Università agrarie]] in [[Lazio]], le [[Regola (ente)|Regole]] del [[Cadore]] e dell'[[Cortina d'Ampezzo|Ampezzano]]<ref>{{Cita libro | cognome= Guidetti| nome= Massimo| titolo= Un'Italia sconosciuta - Comunità di villaggio e comunità famigliari nell'Italia dell'800| editore= Jaca Book| città= Milano | anno= 1976|pagine=84}}</ref> o la [[Magnifica Comunità di Fiemme]], in [[Altopiano dei Sette Comuni]] e altre Regole in Trentino. In Slavia Veneta erano chiamate ''sosednja''.
 
Il suo nome deriva da ''vicus-i'' ("villaggio" in [[lingua latina|latino]]), dal quale si analogizza l<nowiki>'</nowiki>''assemblea dei villani'', ovvero degli abitanti della ''villa''. Queste assemblee prendevano anche nome di [[vicinanze]], [[Università agraria|università agrarie]], o [[terrazzani]].
 
Il termine vicinia assume diversi significati a seconda del contesto: in ambiti urbani, come a [[Brescia]] o Bergamo, indicava una specie di comitato di quartiere. In ambiti rurali aveva un significato simile all'odierna amministrazione comunale.