Monte Conero: differenze tra le versioni

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Non è chiaro se in questi testi si sostenga che il nome del Monte derivi da quello del condottiero omonimo oppure sia il contrario. Lo studioso Massimo Moroni sostiene la seconda ipotesi (''Il nome Conero'', in Francesco Burattini, ''Guida del Monte Conero'', Aniballi 1992)</ref>. Poi, alla fine del XIII secolo, i documenti riportano il termine ''Cònaro'' e infine nel '700 i Camaldolesi cominciano ad usare il nome attuale ''Cònero'', sebbene venisse ancora accettata la precedente dizione<ref>
{{Cita|Emanuela Schiavoni, 2006|p. 15|s2006}}</ref>.
 
=== Conformazione ===
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Il monte, nella sua parte più alta, è privo di sorgenti, che si trovano invece tutte intorno ad esso. Indagini geologiche hanno infatti rivelato che all'interno del Monte c'è un vasto serbatoio d'acqua, trattenuto da uno strato d'argilla. Da tale riserva attingono la sorgente del torrente Betelico (presso il [[Poggio (Ancona)|Poggio]]), del Rio della Pecorara (presso [[Circoscrizioni di Ancona#Frazione di Massignano|Massignano]]) e la fonte di Capo d'Acqua (presso San Lorenzo di Sirolo), mentre il fosso di San Lorenzo fa da [[scolmatore]] per questa grande riserva<ref>
{{Cita|Emanuela Schiavoni, 2006|p.12|s2006}}</ref>. Tra le sorgenti, si deve ricordare anche l'antica fonte di [[Portonovo]], che sgorgava alla base del Monte e che gettava le sue acque nel [[Portonovo#I Laghi|Lago Grande]]<ref name=IGM/>.
 
Due sono i laghi del Conero, entrambi situati nei pressi della costa di [[Portonovo]]: essi sono il [[Portonovo#I laghi|Lago Grande e il Lago Profondo]]; nonostante la loro non ampia superficie, sono importanti dal punto di vista naturalistico, costituendo esempi di laghi costieri ormai rari in Adriatico. Il Lago Profondo ha un immissario: il fosso Ciriesia, che nasce nei pressi di Pian Grande.
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[[File:Gradine del Poggio e di Massignano di Ancona.jpg|thumb|Gradine illustrate da G. Bevilacqua in ''Della ricerca di stazioni umane preistoriche nel suolo anconitano'', Ancona, 1874]]
Nel 1963, durante i lavori per la costruzione dell'edificio della Rai,<ref>
{{Cita|Emanuela Schiavoni, 2006|pp. 83|s2006}}</ref>
sono stati ritrovati [[Industria litica|manufatti in selce]] nella zona del ''Pantano'' che fanno risalire la presenza dell'uomo sul monte fino al [[Paleolitico inferiore]]. A breve distanza poi, delle [[Incisioni rupestri#Marche|incisioni rupestri]] testimoniano che l'uomo ha frequentato il Conero anche nell'[[Età del bronzo]]. Si tratta di [[Coppella|coppelle]] e canali incisi su una lastra di pietra affiorante nel bosco, sempre nell'area della vetta, e raggiungibile tramite una variante della [[Parco regionale del Conero#Itinerario n°1 - Traversata del Monte Conero|Traversata del Conero]]. Parte di questi disegni, scoperti nel 1971, sono tuttora coperti dalla terra e dal bosco. Alcune parti, ai limiti dell'area scoperta, sembrano di epoche più recenti.
 
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===Leggende legate alle grotte===
Il Conero ha la fama di essere un monte cavo. Questa voce è suffragata dal fatto che molti dei paesi e cittadine della zona come [[Varano (Ancona)|Varano]], [[Camerano]], [[Poggio (Ancona)|Poggio]] e [[Osimo]] sorgono su colli ricchi di ambienti [[ipogeo|ipogei]] dalle funzioni idrauliche e difensive. Tali opere in alcuni casi collegano fra loro i rilievi, in altri è almeno credenza popolare che lo facciano. Secondo una leggenda, in particolare, su cinque colli ai piedi del monte sarebbero state fondate delle fortificazioni da dei giganti, in tempi antichissimi, che le avrebbero poi collegate con suddetti cunicoli. Si ritiene che sul Conero esistano circa 150 fra grotte e anfratti, alcuni naturali, altri artificiali o riadattati dall'uomo, ma molti nascosti da frane e vegetazione<ref>
{{cita|Emanuela Schiavoni|p. 41|s2006}}</ref>.
;Buco del Diavolo o della paura
Uno di questi cunicoli è il Buco del Diavolo o della paura, un inquietante cammino sotterraneo nei pressi di [[Camerano]], che forse è un tratto di un acquedotto romano. Si narra che, se chi vi addentra si trova di fronte una chioccia d'oro con dodici pulcini, egli non potrà uscirne<ref>Nella terminologia locale, la chioccia e i pulcini sono ricollegabili a cisterne sotterranee e ai condotti che vi si collegano. Si noti che esistono diverse varianti di questa leggenda.</ref>, finché non scriverà sul muro il nome del diavolo col proprio sangue:
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Si ritiene che il nome della grotta si riferisca ai pirati [[schiavoni]] che la usavano come rifugio o per i prigionieri che facevano durante le scorrerie. Secondo una leggenda, la sorgente si sarebbe originata dalle lacrime di una principessa imprigionata lì, il cui riscatto non venne pagato. Altre voci riferiscono che questa grotta sarebbe la stanza in fondo al Buco del Diavolo, con chioccia e pulcini tesoro dei pirati. Si racconta anche che sulle pareti ci fossero ancora gli anelli a cui erano incatenati i prigionieri<ref>
{{cita|Emanuela Schiavoni|p. 46|s2006}}</ref>.
;Grotte romane
La cava romana è anche nota come grotta degli schiavi a monte, per distinguerla dalla precedente. Il nome in questo caso deriverebbe dagli schiavi usati nella cava, i quali, si racconta, organizzarono una ribellione e seppellirono i loro sfruttatori in fondo alla cava, sotto quella pietra ancora oggi chiamata cassa da morto. La rivolta venne però soffocata nel sangue, e le anime degli schiavi infesterebbero ancora la grotta. Mentre è certo che almeno fino al XX secolo fosse più profonda di quanto si trovi ora,<ref>In {{cita|Emanuela Schiavoni, 2006|p. 45|s2006}} si riferisce che sia stata fatta saltare durante la [[seconda guerra mondiale]]</ref> si racconta anche che un tempo arrivasse dall'altro lato del monte. Secondo alcuni ciò potrebbe spiegare come i superstiti papalini della [[battaglia di Castelfidardo]] abbiano potuto superare i bersaglieri appostati a Massignano e raggiungere Ancona<ref name="cita|Borgognoni, 1996||b1996"/>.
 
=== Leggenda del Lago Profondo di Portonovo ===