Massimiano (arcivescovo): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Atarubot (discussione | contributi)
m →‎Altri progetti: clean up using AWB
integrazione
Riga 13:
|ordinato =
|consacrato =
|arcelevato = [[546]]
|ruoliricoperti =
|deceduto = 21 febbraio [[556]] a [[Ravenna]]
Riga 35:
 
== Biografia ==
Nacque a [[Pola]] nell'[[Impero Romano d'Oriente]]. Divenne [[diacono]], riuscendo successivamente ad entrare nella corte imperiale di [[Costantinopoli]].
La sua nomina seguì di pochi anni la presa della città da parte dei [[bizantini]] di [[Giustiniano]] ([[540]]) e coincise con l'elevazione a capitale dell'[[Esarcato d'Italia]] nel [[554]]. Vista l'accresciuta importanza, Ravenna venne dichiarata [[arcidiocesi]] e Massimiano divenne uno dei principali rappresentanti del potere imperiale della città.
 
Nel [[545]] l'[[imperatore bizantino]] [[Giustiniano]] decise di elevare la sede di [[Arcidiocesi di Ravenna|Ravenna]] da vescovile ad arcivescovile. Come primo arcivescovo scelse Massimiano in quanto uomo che godeva della sua fiducia. La sua nomina seguì di pochi anni la presa della città da parte dei [[bizantini]] ([[540]]); durante il suo ministero Ravenna fu ripristinata come capitale della [[Prefettura del pretorio d'Italia]] ([[554]]).
Una delle sue prime preoccupazioni fu quella di cancellare le tracce dell'[[Arianesimo]] degli sconfitti [[ostrogoti]]: nella [[basilica di Sant'Apollinare Nuovo]] fece rifare i mosaici della fascia principale lungo la navata con la serie di ''Martiri'' e ''Vergini'', mentre nel cantiere di [[San Vitale (Ravenna)|San Vitale]] curò la realizzazione dei celebri mosaici con i ritratti di corte di Giustiniano e dell'[[Imperatrice Teodora]]. Nel corteo di Giustiniano si fece ritrarre accanto all'imperatore e con il nome scritto a chiare lettere, l'unico tra i personaggi della scena, il che ha fatto pensare che fosse il soprintendente a tutto il cantiere.
 
Percepito dai ravennati come un rappresentante del potere imperiale in città, Massimiano dovette farsi accettare dai suoi nuovi fedeli. Per conquistare la loro fiducia fece eseguire molti lavori pubblici, sia civili che religiosi. Durante le forzate assenze da Roma di [[papa Vigilio]], Massimiano fu di fatto primate d'Italia.
Dopo la nomina ad arcivescovo fece iniziare un ciclo di mosaici celebrativi della diocesi ravennate nella [[Basilica di Sant'Apollinare in Classe]]. Nel catino absidale [[Apollinare di Ravenna|sant'Apollinare]], primo vescovo di Ravenna, sontuosamente abbigliato col [[pallio (cattolicesimo)|pallio]] vescovile e la [[stola (liturgia)|stola]], tiene le braccia alzate verso la gigantesca croce gemmata che domina la rappresentazione. Dodici pecorelle rappresentano i fedeli della diocesi ravennate e riempiono la fascia più bassa. La scelta del tema è strettamente legata alla lotta all'arianesimo, poiché ribadisce la natura umana e divina di Gesù Cristo, quest'ultima negata dagli ariani. Inoltre la rappresentazione di Apollinare tra gli apostoli figurati era una legittimazione per Massimiano come primo arcivescovo di una diocesi direttamente collegata ai primi seguaci di Cristo, essendo Apollinare, secondo la leggenda, discepolo di [[san Pietro]].
 
Dopo la nomina ad arcivescovo fece iniziare un ciclo di mosaici celebrativi della diocesi ravennate nella [[Basilica di Sant'Apollinare in Classe]] un ciclo di mosaici celebrativi della diocesi ravennate. Nel catino absidale [[Apollinare di Ravenna|sant'Apollinare]], primo vescovopatrono di Ravenna, sontuosamente abbigliato col [[pallio (cattolicesimo)|pallio]] vescovile e la [[stola (liturgia)|stola]], tiene le braccia alzate verso la gigantesca croce gemmata che domina la rappresentazione. Dodici pecorelle rappresentano i fedeli della diocesi ravennate e riempiono la fascia più bassa. La scelta del tema è strettamente legata alla lotta all'arianesimo, poiché ribadisce la natura umana e divina di Gesù Cristo, quest'ultima negata dagli ariani. Inoltre la rappresentazione di Apollinare tra gli apostoli figurati era una legittimazione per Massimiano come primo arcivescovo di una diocesi direttamente collegata ai primi seguaci di Cristo, essendo Apollinare, secondo la leggenda, discepolo di [[san Pietro]].
Particolarmente significativa, sia per il pregio, sia per l'ottimo stato di conservazione con cui ci è giunta, è anche la [[cattedra vescovile di Massimiano]], realizzata con pannelli in [[avorio]] scolpito tra il [[546]] e il [[556]] ed oggi conservata presso il [[Museo arcivescovile di Ravenna]].
 
Una delle sue prime preoccupazioni fu quella di cancellare le tracce dell'[[Arianesimo]] degli sconfitti [[ostrogoti]]: nella [[basilica di Sant'Apollinare Nuovo]] fece rifare i mosaici della fascia principale lungo la navata con la serie di ''Martiri'' e ''Vergini'', mentre nelNel cantiere di [[San Vitale (Ravenna)|San Vitale]] curò la realizzazione dei celebri mosaici con i ritratti di corte di Giustiniano e dell'[[Imperatrice Teodora]]. Nel corteo di Giustiniano si fece ritrarre accanto all'imperatore e con il nome scritto a chiare lettere, l'unico tra i personaggi della scena, il che ha fatto pensare che fosse il soprintendente a tutto il cantiere.
 
Particolarmente significativa, sia per il pregio, sia per l'ottimo stato di conservazione con cui ci è giunta, è anche la [[cattedra vescovile di Massimiano|cattedra vescovile]], realizzata con pannelli in [[avorio]] scolpito tra il [[546]] e il [[556]] ed oggi conservata presso il [[Museo arcivescovile di Ravenna]]. Infine, nella [[basilica di Sant'Apollinare Nuovo]] Massimiano fece rifare i mosaici della fascia principale lungo la navata con la serie di ''Martiri'' e ''Vergini''.
 
<gallery>