Comprensione: differenze tra le versioni

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La '''comprensione''' (dal [[lingua latina|latino]] ''comprehensio -onis'') è l'atto e la capacità di capire, cioè di "afferrare" (''cum-prehendo'', cioè "afferro insieme cose che stanno dinanzi a me") con la ragione un contenuto conoscitivo.<ref>[http://www.treccani.it/vocabolario/comprensione/ ''Vocabolario Treccani''].</ref>
{{Quote|Tutto ciò che ci sforziamo di fare secondo ragione non è altro che comprendere; né la Mente, in quanto si serve della ragione, giudica per sé utile altro se non ciò che conduce a comprendere.<ref>|[[Baruch Spinoza]], ''Ethica'' (IV, 26)</ref> }}
 
== Comprensione e concetti ==
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== La comprensione come empatia ==
{{Quote|La gente mi comprende così poco che non comprende neppure i miei lamenti perché non mi comprende <ref>|[[Søren Kierkegaard]], ''Diario'', (§ 68, febbraio 1836; 1997, p. 35)</ref> }}
Nel campo dei [[sentimento|sentimenti]] se per comprensione si vuole intendere l'atto di comprendere appieno lo stato d'animo altrui la [[psicologia]] usa il termine di ''[[empatia]]'' <ref>Nella ''Enciclopedia Garzanti di Filosofia'' il termine "comprensione" rimanda a "empatia"</ref> dal [[lingua greca|greco]] "εμπαθεια" (''empateia'', a sua volta composta da ''en-'', "dentro", e ''[[pathos]]'', "sofferenza o sentimento"),<ref>Cf. [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Vocabolario_online/E/VIT_III_E_038287.xml ''empatia''] in Treccani.it.</ref> che veniva usata per indicare il rapporto emozionale di partecipazione che legava il pubblico del teatro greco antico all'autore-cantore.