Diffusore acustico: differenze tra le versioni
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==Storia==
Nel corso degli anni sono stati sviluppati metodi e tecnologie costruttive diverse. Il metodo più semplice tuttora usato è costituito da una cassa a forma di [[parallelepipedo]] con una delle facciate (detta ''baffle'') utilizzata per alloggiare gli [[altoparlante|altoparlanti]].
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== Tecniche costruttive ==
{{vedi anche|Tecniche di progettazione e costruzione dei diffusori acustici}}
Le tecnologie adottate nei diffusori sono le più varie. Gli altoparlanti magnetodinamici, in cui una bobina percorsa dalla corrente di segnale, solidale alla membrana che così sollecitata emette il suono, è immersa in un flusso magnetico generato da un magnete permanente, montati in cassa chiusa o variamente accordata sono attualmente i più usati. L'[[elettrostatica]], già in uso negli anni quaranta, viene impiegata ancora oggi; in generale una sottile membrana di diverse dimensioni è preposta alla riproduzione di alcune frequenze. La membrana è posta tra due griglie che sono alimentate con un differenziale elettrico di alcune migliaia di volt, mentre la membrana stessa che presenta una superficie conduttiva è alimentata dalla sola tensione del segnale elettrico destinato a generare il suono. Il vantaggio di questa soluzione è quello di una membrana acustica pilotata in ogni suo punto, di contro ci sono diverse limitazioni ma in generale da molti appassionati il suono elettrostatico in particolare riferito alla riproduzione delle note medio alte è considerato impareggiabile.
Nel 1969, Jim Winey, progettista di sistemi elettrostatici e fondatore della società
Vi sono poi altoparlanti a nastro o planari realizzati con tecnologie particolari anche molto diverse tra loro.
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