Palazzo Belgioioso (Milano): differenze tra le versioni

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==Storia e Architettura==
 
All'epoca il Piermarini era responsabile della riconversione urbanistica di Milano secondo lo stile [[neoclassico]]. Per Palazzo Belgioioso si ispirò al modello di [[Luigi Vanvitelli]] della [[Reggia di Caserta]], rielaborandolo e semplificandolo attraverso l'utilizzo di [[lesena|lesene]] piatte nella fascia superiore dell'edificio, lasciando così lo stile barocco teresiano ed introducendo lo stile che dominerà la trasformazione urbanistica di Milano negli anni successivi. Le lesene scandiscono verticalmente l'andamento orizzontale del [[facciata|fronte]] del [[palazzo]], sottolineato dal motivo della muratura a linee [[parallelismo (geometria)|parallele]].
 
Il Piermarini, che era anche architetto di corte, si occupò della realizzazione del progetto partendo proprio dalle facciate, simmetriche e scandite ciasacuna dalla presenza di venticinque finestre e tre portoni d'ingresso. Il fabbricato si svolge attorno ad un cortile centrale e ad altri minori di servizio ai lati. Nel cortile maggiore corrono due ali di porticato ad archi su colonne doriche di granito; sopra le arcate si trovano finestre a cimasa piana riccamente decorata nel fregio con corone, aquile, palme e festoni. Dalla testata destra del portico si accede al grandioso scalone a due rampe, con parapetto e balaustre e grandi vasi decorativi avente le parenti scompartite da lesene ioniche.