Sistema maggioritario: differenze tra le versioni

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Il '''sistema maggioritario''' è un qualunque [[sistema elettorale]] che limiti fortemente o escluda completamente la rappresentanza della [[minoranza]].
#RINVIA [[Sistema elettorale#Il sistema maggioritario]]
 
== Il sistema uninominale ==
In molte democrazie anglosassoni e in molti Paesi francofoni, tra cui [[Gran Bretagna]], [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[India]] e [[Francia]], viene utilizzato un sistema elettorale maggioritario basato su un [[collegio uninominale]]. In ciascun collegio elettorale è in palio un unico seggio, che viene assegnato al candidato che ottiene il maggior numero di voti, eliminando tutti gli altri. In alcuni sistemi è sufficiente ottenere la [[maggioranza relativa]] dei voti, in altri è necessario ottenere la [[maggioranza assoluta]]. Nei sistemi del secondo tipo, nel caso in cui nessun candidato raggiunga la maggioranza assoluta dei voti al primo turno di votazioni, è previsto un secondo turno, usualmente ma non sempre nella forma del [[ballottaggio]]. Per ovviare alla necessità di scomodare gli elettori una seconda volta, ma volendo preservare il principio della maggioranza assoluta, in alcuni sistemi l’elettore può indicare una classificazione dei candidati e permettere così di redistribuire istantaneamente i voti dei candidati meno votati fino a che un candidato non ottenga la maggioranza assoluta.
 
Sul piano macroelettorale della determinazione del numero di seggi spettanti alle singole forze politiche, le formule maggioritarie uninominali tendono a produrre maggioranze parlamentari dotate di un numero di seggi più elevato rispetto alla percentuale di voti ottenuti dal partito o dalla coalizione che le compongono. Queste formule regolano però soltanto l'aspetto microelettorale, in quanto l’elettore è chiamato unicamente a esprimere il voto per uno dei candidati presenti nel suo collegio. Siccome i partiti indicano prima delle elezioni la persona che proporranno come capo del governo, gli elettori possono indirettamente scegliere anche quest’ultimo.
 
Con i sistemi maggioritari uninominali sono avvantaggiati i partiti che vincono di misura in molti collegi, mentre sono generalmente svantaggiati quelli che vincono in pochi collegi con grandi maggioranze. I partiti al governo possono talvolta modificare il disegno dei collegi in modo da aumentare il numero di collegi in cui sono favoriti, diminuendo eventualmente il margine di maggioranza su cui possono contare. Il fenomeno si chiama tecnicamente ''[[gerrymandering]]''. I sistemi uninominali favoriscono inoltre i partiti localistici o con forte base locale, mentre sfavoriscono i partiti che hanno una base elettorale fortemente delocalizzata e sparsa in modo piuttosto uniforme.
 
=== Sistema uninominale a un turno (uninominale secco) ===
Il sistema uninominale a un turno, detto anche ''plurality'' con [[maggioranza relativa]], prevede la vittoria del candidato che ha riportato il maggior numero di voti. È il sistema in vigore nel [[Regno Unito]] e nella stragrande maggioranza dei Paesi anglosassoni.<ref>Negli [[Stati Uniti]], il sistema ''plurality'' serve all'elezione dei membri del [[Congresso degli Stati Uniti]] in 49 dei 50 Stati dell'Unione: unica eccezione è quella della [[Louisiana]], che utilizza il sistema ''majority''.</ref> Questo sistema tende a sovrarappresentare i partiti più grandi, sottorappresentando quelli medi ma soprattutto quelli piccoli, ad eccezione di quelli regionali.<ref>Questi effetti sono tendenziali e non insiti nel sistema: ad esempio nel [[1951]] il [[Partito Laburista Britannico]], pur classificandosi al primo posto nelle preferenze col 48,8% dei voti, perse le elezioni avendo raccolto solo 295 seggi, contro i 321 del [[Partito Conservatore Britannico|Partito Conservatore]] che godeva del 48,0% delle preferenze.</ref>
 
Nel caso di un sistema partitico stabile e consolidato, il sistema uninominale a un turno può spingere gli elettori al cosiddetto voto strategico o utile, in caso di evidente improbabilità o impossibilità di vittoria del candidato preferito.
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{| class=wikitable
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! '''Voti'''
! '''%'''
!Risultato
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! Candidato A
| 49 000
| 41,5 %
|'''ELETTO'''
|---align="center"
! Candidato B
| 38 000
| 32,2 %
|Battuto
|---align="center"
! Candidato C
| 22 000
| 18,6 %
|Battuto
|---align="center"
! Candidato D
| 9 000
| 7,6 %
|Battuto
|---align="center"
! TOTALE
| 118 000
| 100 %
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|}
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=== Sistema uninominale a doppio turno (alla francese o con ballottaggio) ===
Con il sistema elettorale a doppio turno, detto anche ''majority'', un candidato deve raggiungere o superare la maggioranza assoluta (50% + 1) per essere eletto al primo turno. Se nessun candidato ci riesce, si ricorre a un secondo turno di votazioni.
 
Il numero di candidati ammessi a questo secondo turno divide questo tipo di scrutinio in due sottosistemi. Nel primo, sono ammessi al secondo turno solo i due candidati più votati al primo turno: in questo caso, il secondo turno assume il nome di [[ballottaggio]]. Questo sistema veniva utilizzato in [[Italia]] prima della [[Grande Guerra]]. Nei sistemi del secondo tipo, sono ammessi al secondo turno tutti i candidati che hanno superato una determinata percentuale di voti al primo turno; per essere eletti al secondo turno è sufficiente ottenere la maggioranza relativa dei voti. Questo sistema è utilizzato in [[Francia]] ed è conosciuto come sistema uninominale "alla francese".<ref>Nel sistema elettorale francese, sono ammessi al secondo turno tutti coloro che abbiano goduto delle preferenze di almeno un ottavo degli aventi diritto al voto, soglia che si traduce approssimativamente nel 20% dei voti validi.</ref>
 
Il sistema a doppio turno tende a incoraggiare gli elettori a esprimere un voto sincero al primo turno e un voto strategico al secondo turno. Rispetto agli altri sistemi uninominali, quelli a doppio turno tendono a premiare i partiti di centro. Nel secondo turno di votazioni i candidati di centro sono infatti in genere meglio collocati per attirare voti sia da destra che da sinistra.
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{| class=wikitable
!
! '''Voti'''
! '''%'''
!Risultato
|---align="center"
! Candidato A
| 49 000
| 41,5 %
|'''Ammesso al secondo turno'''
|---align="center"
! Candidato B
| 38 000
| 32,2 %
|'''Ammesso al secondo turno'''
|---align="center"
! Candidato C
| 22 000
| 18,6 %
|Eliminato
|---align="center"
! Candidato D
| 9 000
| 7,6 %
|Eliminato
|---align="center"
! TOTALE
| 118 000
| 100 %
|
|}
{| class=wikitable
!
! '''Voti'''
! '''%'''
!Risultato
|---align="center"
! Candidato A
| 49 500
| 49,5 %
|Battuto
|---align="center"
! Candidato B
| 50 500
| 50,5 %
|'''ELETTO'''
|---align="center"
! TOTALE
| 100 000
| 100 %
|
|}
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=== Sistema uninominale a voto alternativo (a ballottaggio istantaneo) ===
[[File:Scheda-di-voto-alternativo.svg|thumb|left|Esempio di voto alternativo.]]
Il sistema uninominale a [[voto alternativo]] con maggioranza assoluta o ''instant runoff'' è la versione a turno unico del sistema ''majority''. Gli elettori non votano un singolo candidato, ma possono classificare un numero a scelta di candidati secondo il proprio ordine di gradimento. Se nessun candidato raggiunge la maggioranza assoluta di "prime preferenze", il candidato meno votato viene eliminato e i suoi voti vengono redistribuiti fra i candidati rimanenti secondo le "seconde preferenze" espresse da chi lo aveva votato come prima preferenza. Se nessun candidato raggiunge ancora la maggioranza assoluta, il meccanismo viene applicato nuovamente, finché uno dei candidati non raggiunge la maggioranza assoluta. Il sistema uninominale a voto alternativo con maggioranza assoluta è utilizzato in [[sistema elettorale australiano|Australia]].
 
Il sistema alternativo consente di riprodurre in maniera sincera e fedele le intenzioni degli elettori, che non sono spinti al voto strategico e che possono limitarsi a esprimere le loro preferenze in maniera sincera. Questo sistema consente di evitare i problemi di eccessivo frazionamento politico e i problemi posti dagli accordi di desistenza.
{| class=wikitable
!
! '''Voto in 1° preferenza'''
! '''%'''
! '''+ 2° preferenza'''
! '''%'''
! '''+ 3° preferenza'''
! '''%'''
!
|---align="center"
! Candidato A
| 49 000
| 41,5 %
| 49 500
| 42,5 %
| 50 000
| 47,6 %
| Eliminato
|---align="center"
! Candidato B
| 38 000
| 32,2 %
| 39 000
| 33,5 %
| 55 000
| 52,4 %
| '''Eletto'''
|---align="center"
! Candidato C
| 22 000
| 18,6 %
| 28 000
| 24,0 %
| Eliminato
|
|
|---align="center"
! Candidato D
| 9 000
| 7,6 %
|Eliminato
|
|
|
|
|---align="center"
! TOTALE
| 118 000
| 100 %
| 116 500
| 100 %
| 105 000
| 100 %
|
|}
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*Giovanni Sartori, ''Ingegneria costituzionale comparata'', Bologna, Il Mulino, 2004. ISBN 88-150-9636-1
*G. Baldini, A. Pappalardo, ''Sistemi elettorali e partiti nelle democrazie contemporanee'', Editori Laterza, 2004. ISBN 88-420-7192-7
*Alessandro Chiaramonte, ''Tra maggioritario e proporzionale: l'universo dei sistemi elettorali misti'', Bologna, Il Mulino, 2005. ISBN 88-15-10586-7
*D'Alimonte R., Bartolini S., ''Maggioritario finalmente? La transizione elettorale 1994-2001'', Bologna, Il Mulino, 2005. ISBN 88-15-08426-6
*Gianfranco Pasquino, ''I sistemi elettorali'', Bologna, Il Mulino, 2006. ISBN 88-15-11297-9
*Andrea Levico, ''Vota X: storia di un segno. La legislazione elettorale dal '700 ad oggi'', Araba Fenice, 2009. ISBN 978-88-95853-41-3
*Trucco Lara, "Democrazie elettorali e stato costituzionale", Torino, Giappichelli, 2011. ISBN 978-88-348-1452-9
 
== Voci correlate ==
{{Div col|cols=2|small=no}}
*[[Ballottaggio]]
*[[Bipartitismo]]
*[[Bipolarismo]]
*[[Elezioni]]
*[[Instant-runoff voting]]
*[[Parlamento]]
*[[Sistema elettorale australiano]]
*[[Teorema del ballottaggio]]
{{Div col end}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Thesaurus BNCF}}
{{Portale|diritto|politica}}
[[Categoria:Diritto costituzionale]]
[[Categoria:Elezioni]]
[[Categoria:Sistemi elettorali]]
{{Link AdQ|fr}}