Claudio Signorile: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
 
Laureato in lettere, ha insegnato Storia moderna nelle [[Università di Roma]] e di [[Sassari]], e Storia contemporanea nella [[Università di Lecce]]; ha militato nel [[Partito Socialista Italiano]] dal [[1956]] ricoprendo prima l'incarico di segretario nazionale della [[Federazione Giovanile Socialista Italiana|Federazione giovanile socialista]] (fino al [[1965]]), e poi di membro della Direzione nazionale del Partito, divenendone vicesegretario dal [[1976]] al [[1981]].
 
Dopo [[Riccardo Lombardi (politico)|Riccardo Lombardi]], è stato il leader della sinistra lombardiana nell'ambito del partito, ed è stato fra i protagonisti della cosiddetta “svolta del [[Midas - Associazione dei quotidiani in lingua minoritaria e regionale|Midas]]” che portò [[Bettino Craxi]] al vertice del PSI e poi alla [[Presidenza del Consiglio dei ministri|Presidenza del Consiglio]]. Al congresso di [[Torino]] del [[1978]] fu eletto vicesegretario del partito, nel quale era responsabile della politica economica, ma fu sostituito nel [[1981]] dopo divergenze di opinione con il [[Leader di partito|leader]]<ref>''Chi è - Mille nomi dell'Italia che conta'' - Supplemento al n. 45 de ''[[L'espresso]]'', 16 novembre [[1986]]</ref>. Nel 1978 fu tra i protagonisti attivi nella [[Caso Moro|vicenda Moro]]. Ha legato la linea politica autonomista del PSI alla costruzione di una “sinistra di governo” e alla realizzazione della “democrazia dell'alternanza”.
 
Nel 1978 fu tra i protagonisti attivi nella [[Caso Moro|vicenda Moro]]. Ha legato la linea politica autonomista del PSI alla costruzione di una “sinistra di governo” e alla realizzazione della “democrazia dell'alternanza”.
È stato parlamentare per sei legislature consecutive, dal [[1972]] al [[1994]]. Dal [[1981]] al [[1983]], nei [[Governo Spadolini I|governi]] [[Governo Spadolini II|Spadolini]] e [[Governo Fanfani V|Fanfani]], è stato Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno. Durante tale incarico ha promosso, con il titolo “Civiltà della ragione”, l'ultima Conferenza nazionale del Mezzogiorno, nella quale venne definito il percorso per la riforma ed il superamento dell'intervento straordinario; ha portato alla realizzazione progetti speciali come gli "itinerari turistici e culturali del Mezzogiorno", e "Tecnopoli", ed altri di forte impatto sul territorio.
 
È stato parlamentare per sei legislature consecutive, dal [[1972]] al [[1994]].
Dal [[1983]] al [[1987]], sotto la [[Governo Craxi I|presidenza del Consiglio]] [[Governo Craxi II|Craxi]], è stato Ministro dei Trasporti. Durante tale incarico ha promosso la riforma delle Ferrovie dello Stato (legge 210/1985) costituendo l'ente economico (che iniziò a rimborsare i ritardi), razionalizzando la rete ferroviaria con il potenziamento delle tratte commerciali e regionali, e la riduzione dei cosiddetti “rami secchi” sottoutilizzati; ha avviato l'[[Treno ad alta velocità|Alta Velocità]] e disposto la produzione del nuovo materiale rotabile ferroviario. Ha promosso il Piano generale dei trasporti (legge 245/1984) il cui comitato tecnico era presieduto dal [[Premio Nobel]] [[Wassily Leontief]]; ha fatto varare nella [[Comunità europea]], durante la Presidenza italiana, il Master Plan comunitario dei trasporti (1985), che ha costituito l'asse portante della strategia europea dei corridoi comunitari. In questo quadro ha portato all'approvazione governativa il [[Ponte sullo Stretto di Messina]] ed alla firma della convenzione per la relativa concessione (1985).
 
È stato parlamentare per sei legislature consecutive, dal [[1972]] al [[1994]]. Dal [[1981]] al [[1983]], nei [[Governo Spadolini I|governi]] [[Governo Spadolini II|Spadolini]] e [[Governo Fanfani V|Fanfani]], è stato [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati|Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno]]. Durante tale incarico ha promosso, con il titolo “Civiltà della ragione”, l'ultima Conferenza nazionale del Mezzogiorno, nella quale venne definito il percorso per la riforma ed il superamento dell'intervento straordinario; ha portato alla realizzazione progetti speciali come gli "itinerari turistici e culturali del Mezzogiorno", e "[[Tecnopoli]]", ed altri di forte impatto sul territorio.
 
Dal [[1983]] al [[1987]], sotto la [[Governo Craxi I|presidenza del Consiglio]] [[Governo Craxi II|Craxi]], è stato [[Ministro dei trasporti|Ministro dei Trasporti]]. Durante tale incarico ha promosso la riforma delle Ferrovie dello Stato (legge 210/1985) costituendo l'ente economico (che iniziò a rimborsare i ritardi), razionalizzando la rete ferroviaria con il potenziamento delle tratte commerciali e regionali, e la riduzione dei cosiddetti “rami secchi” sottoutilizzati; ha avviato l'[[Treno ad alta velocità|Alta Velocità]] e disposto la produzione del nuovo materiale rotabile ferroviario. Ha promosso il Piano generale dei trasporti (legge 245/1984) il cui comitato tecnico era presieduto dal [[Premio Nobel]] [[Wassily Leontief]]; ha fatto varare nella [[Comunità europea]], durante la Presidenza italiana, il Master Plan comunitario dei trasporti (1985), che ha costituito l'asse portante della strategia europea dei corridoi comunitari. In questo quadro ha portato all'approvazione governativa il [[Ponte sullo Stretto di Messina]] ed alla firma della convenzione per la relativa concessione (1985).
 
Ha stipulato il codice di autoregolamentazione dei sindacati e delle aziende di trasporto (1984) che ha migliorato le relazioni industriali nel settore. Ha definito gli interventi di ampliamento e ammodernamento degli aeroporti di [[Aeroporto di Roma-Fiumicino|Fiumicino]] e [[Aeroporto di Milano-Malpensa|Malpensa]] (legge 449/1985) e ha avviato il processo di liberalizzazione delle gestioni aeroportuali. Ha autorizzato la gestione autonoma dell'[[Aeroporto di Venezia-Tessera|aeroporto di Venezia]] (legge 938/1986), [[Aeroporto di Genova-Sestri|Genova]], [[Aeroporto di Bari-Palese|Bari]], [[Aeroporto di Brindisi-Casale|Brindisi]]. Recependo la direttiva comunitaria, ha liberalizzato i voli interregionali passeggeri e merci nel Paese e nella CE (DPR 669/1985). Ha avviato la riforma dell'autotrasporto (1984-1986). Ha promosso l'obbligo del casco protettivo per motociclisti (legge 3/1986), che ha ridotto di oltre il 50% la mortalità per incidenti su due ruote; durante la Presidenza italiana ha promosso l'Anno europeo della sicurezza stradale, anticipandone alcune normative.
 
Nel [[1988]] fu uno dei protagonisti del cosiddetto "[[scandalo delle lenzuola d'oro]]". Accusato insieme al suo segretario [[Rocco Trane]] di aver percepito delle tangenti per 720 milioni di [[lira italiana|lire]] per la concessione di un appalto per la fornitura della biancheria destinata ai [[Carrozza letti|vagoni letto]] delle [[Ferrovie dello Stato]], fu rinviato a giudizio e successivamente assolto nel [[1996]].<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1996/novembre/16/lenzuola_oro_assolto_ministro_Claudio_co_0_9611166668.shtml ''Corriere della sera'', 16 novembre 1996]</ref>

Dopo la [[diaspora]] socialista che causò lo scioglimento del Partito nel [[1994]], Signorile fondò nel [[2004]] il [[Movimento di Unità Socialista]], caratterizzando il suo impegno politico nel ricongiungimento di tutti i socialisti. Nel [[2005]] ha aderito ai progetti unitari avanzati dal partito dei [[Socialisti Democratici Italiani]] entrando nella segreteria nazionale del nuovo progetto radical-socialista, la [[Rosa nel pugno]].
 
Nel [[2007]] ha promosso, insieme ad [[Ottaviano Del Turco]], la partecipazione di un gruppo di socialisti ("Alleanza Riformista") alla fase costituente del [[Partito Democratico]], senza assumervi alcun ruolo militante. È stato autore di numerose pubblicazioni, fra le quali: ''[[Baruch Spinoza|Spinoza]] ed il primato della politica'' (Marsilio); ''[[Anne Robert Jacques Turgot|Turgot]]: il progresso e la storia (Marsilio)''; ''Dal centro sinistra all'alternativa'' (Feltrinelli); ''Democrazia dell'alternanza e sinistra di Governo'' (Marsilio); ''Il Mezzogiorno e l'economia nazionale'' (Laterza); ''Per una sinistra di governo'' (Lerici); ''Il Socialismo federativo'' (De Donato); ''Un'altra sinistra'' (De Donato-Lerici).