Arta Terme: differenze tra le versioni
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=== Frazioni ===
Tra parentesi è indicato il toponimo in [[friulano carnico]]<ref name=arlef/>.
* Avosacco (''Davosjâs'')
* [[Cabia]] (''Cjabie'')
* Cedarchis (''Cedarcjes''), che si trova a sud del comune, all'incrocio tra i due fiumi Chiarsò e Bût. {{cn|Era famoso per le sue segherie (di Tarussio, dei Bedechs e di Bruseschi) e per i suoi mulini.}}
* Inquan (''Rosa dei Venti''), conserva ancora il suo nome antico, luogo di sosta lungo la strada d'Incaroio che portava a [[Paularo]].▼
* Lavoreit (''Lavorêt''), si può dire sia un casale nuovo, questa frazione sorse nel [[1869]] circa, staccandosi dal casolare Chiarsò. Da Piedim, attraversato il torrente Chiarsò, si sale sul monte Rinch, raggiunto il casolare Chiarsò si continua più in alto, dove si trova Plan di Cochess o (Coces), ricordato nel [[1692]], proseguendo ancora verso l'alto si giunge a Rinch. Un certo ''Conte Cannuccio'', proprietario di questi fondi, li vendette ai locali abitanti. Nel [[1829]] ci vivevano 8 famiglie, circa 60 abitanti, ora è disabitato.
* Lovea (''Luviee'')
* Piano d'Arta (''Dimplan''
* Piedim (''
* Rivalpo (''Rualp'') invece prende il suo nome da un ruscello (''Riupoi'') che ha le sue sorgenti alle pendici del monte Cucco. Anticamente vi erano altri casolari posti molto in alto, sotto il monte Cucco, in località ''Chiarsovalis'', ai cui abitanti la leggenda dà il nome di ''Pagans''. Si notano ancora vestigia e ruderi di casolari e solchi di campi seminativi. Dal ritrovamento nel ''Rio Plombs'' di una piccola campana, si suppone che vi fosse in loco anche una piccola cappella, come raccontavano i vecchi del luogo.
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* Valle (''Val''), già nel lontano [[1399]] aveva il suo nome in quanto un certo ''Giovanni Quondan di "Val"'' beneficiava della chiesa di San Martino di Val.
Tutte queste frazioni dipendevano dalla chiesa di [[San Martino]], le cui origini si collocano prima della metà del [[XV secolo]] e sono rilevate da alcune disposizioni testamentarie e da documenti autentici del [[1412]]. Questa chiesa dipendeva fino al [[1470]] dal Curato di Ogni Santi di [[Sutrio]], come risulta dagli atti notarili di Gasparini Micheli da Tolmezzo, pubblico notarius.
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