Aneddoto: differenze tra le versioni
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L'aneddoto può essere usato nella [[retorica]] per affermare la verità di un principio facendo un esempio della sua applicazione. Si tratta tuttavia di un espediente ingannevole.
▲Nel corso dei secoli questa accezione è stata parzialmente sostituita da una nuova, che riguarda un'informazione di carattere [[storia|storico]], ma marginale, relativa a un evento importante o a un personaggio rilevante (una "curiosità").
Nell'[[antichità]], quello che noi oggi definiamo aneddoto, veniva chiamato ''[[apoftegma]]'', ossia una battuta impreziosita da una massima [[morale]]ggiante, enunciata da un personaggio celebre o comunque accreditata a lui.▼
== Evoluzione storica ==
La stessa aneddotica [[morale cristiana]], ha preso spunto dalla tradizione classica, ricca di ammaestramenti durevoli nel tempo.▼
▲Nell'[[antichità]], quello che noi oggi definiamo aneddoto
▲La stessa aneddotica [[morale cristiana]]
Se a [[Plutarco]] (''[[Moralia|Opere Morali]]'') sono state attribuite una lunga serie di aneddoti memorabili, anche in epoche successive, come per esempio nel [[XIII secolo]], alcuni scrittori come il [[Novellino]] hanno proposto una carrellata esauriente di aneddoti su personaggi celebri.▼
Nel corso dei secoli questa accezione è stata parzialmente sostituita da una nuova, che riguarda un'informazione di carattere [[storia|storico]], ma marginale, relativa a un evento importante o a un personaggio rilevante (una "curiosità").
Anche nel [[Settecento]] e nell'[[Ottocento]], la cultura franco-inglese ha proposto una vasta aneddotica, associata, talvolta, ai libri di memorie, e basti citare a questo riguardo le ''Choses vues'' di [[Victor Hugo]], i testi di [[Samuel Johnson]].<ref name ="M">"Le muse", De Agostini, Novara, 1964, Vol. I, pag.228-229</ref>▼
▲Se a [[Plutarco]] (''[[Moralia|Opere Morali]]'') sono state attribuite una lunga serie di aneddoti memorabili, anche in epoche successive, come per esempio nel [[XIII secolo]], alcuni scrittori come il [[Novellino]] hanno proposto una carrellata esauriente di aneddoti su personaggi celebri.
Talvolta, l'aneddoto ha raggiunto livelli letterari elevati, o lirici, come nel caso del generale ''Kutùsov'' presentato da [[Lev Tolstoj|Tolstoj]] in [[Guerra e Pace]] oppure alcuni personaggi creati da [[Bertolt Brecht]] nelle ''Storie del signor Keuner''.▼
▲Anche nel [[XVIII secolo|Settecento]] e nell'[[XIX secolo|Ottocento]], la cultura franco-inglese ha proposto una vasta aneddotica, associata, talvolta, ai libri di memorie, e basti citare a questo riguardo le ''Choses vues'' di [[Victor Hugo]], i testi di [[Samuel Johnson]].<ref name ="M">"Le muse", De Agostini, Novara, 1964, Vol. I, pag.228-229</ref>
▲Talvolta, l'aneddoto ha raggiunto livelli letterari elevati, o lirici, come nel caso del generale ''Kutùsov'' presentato da [[Lev Tolstoj|Tolstoj]] in ''[[Guerra e
▲Non è un caso se scritti [[satira|satirici]] o [[giornalismo|giornalistici]], utilizzino l'aneddoto come un ingrediente utile per arricchire la cronaca o la critica.
== Note ==
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