Neokantismo: differenze tra le versioni

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La riscoperta in chiave moderna di Kant che si verificò in Germania avvenne ad opera dei filosofi [[Friedrich Albert Lange]], [[Otto Liebmann]], [[Eduard Zeller]] e [[Hermann von Helmholtz]].
 
Lange nella sua "''Geschichte des Materialismus''" ("Storia del Materialismo", [[1866]]) criticò fortemente il [[materialismo]] stesso. Liebmann, nella sua opera "''Kant und die Epigonen''" ("Kant e i suoi epigoni", [[1865]]), aveva refutato in quattro sezioni l'[[idealismo tedesco]] ([[Johann Gottlieb Fichte|Fichte]], [[Friedrich Schelling|Schelling]], [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Hegel]]), il [[realismo (filosofia)|realismo]] ([[Johann Friedrich Herbart|Herbart]]), l'[[empirismo]] ([[Jakob Friedrich Fries|Fries]]) e la filosofia trascendentale ([[Arthur Schopenhauer|Schopenhauer]]) e posto alla fine di ogni capitolo il grido di battaglia: "''Auf Kant muß zurückgegangen werden!''" ("Bisogna tornare a Kant!"). Successivamente Liebmann sviluppò egli stesso le linee principali di questo ritorno a Kant, in (''Analisi della realtà'' ([[1876]]), e ''Pensiero e fatti'' ([[1882]]-[[1904]])), da lui inteso come la fondazione di una metafisica critica che tenesse sempre conto dei principi e limiti dell'intelletto come dati originari.
 
== Le scuole del movimento ==