Andrea Sacchi: differenze tra le versioni

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|Didascalia = [[Carlo Maratti]], ''Ritratto di Andrea Sacchi'', [[1661]] ca., Olio su tela, 67 x 50 cm., [[Madrid]], [[Museo del Prado]].
Questo ritratto fu dipinto come complemento al ''Ritratto di Francesco Albani'', eseguito nel [[1635]] dallo stesso Andrea Sacchi e anch'esso al Museo del Prado. Entrambi questi ritratti, originariamente nella collezione di Carlo Maratti, entrarono in quella di [[Filippo V di Spagna]] nel [[1723]].<ref>Si veda la scheda online del Prado: http://www.museodelprado.es/coleccion/galeria-on-line/galeria-on-line/obra/el-pintor-andrea-sacchi/</ref>
}}<ref>Per lungo tempo si è ritenuto che Andrea Sacchi fosse nato a [[Nettuno (Italia)|Nettuno]], città laziale a sud di Roma, ma tale informazione è stata smentita da numerosi studi, tra cui quelli di Ann Sutherland Harris. Per la questione della nascita a Roma e non a Nettuno, si veda Ann Sutherland Harris, "Andrea Sacchi", in ''L'idea del bello: viaggio per Roma nel Seicento con Giovan Pietro Bellori'', catalogo della mostra a cura di E. Borea e C. Gasparri, Roma (Palazzo delle Esposizioni), Roma: De Luca, 2000, vol. II, 2 volumi, p.442-444. A ulteriore sostegno delladell'orientamento sulla sua nascita romana, vi è anche l'epitaffio -composto da Giovan Pietro Bellori- sulla lapide che segna la sepoltura di Sacchi presso la [[Basilica di San Giovanni in Laterano]].</ref>
== Biografia ==
È stato detto figlio di un certo [[Niccolò Pellegrini da Fermo]], quindi forse solo adottato da Benedetto Sacchi, pittore mediocre di [[Nettuno (Italia)|Nettuno]], dal quale, probabilmente, ricevette i primi insegnamenti come apprendista.<ref>Ann Sutherland Harris, ''Andrea Sacchi: complete edition of the paintings with a critical catalogue'', Phaidon, 1977, p. 1; Rocco Paternostro, ''Dal Cinquecento al Settecento'', in ''Nettuno. La sua storia'', Pomezia, Arti Grafiche s.r.l., 2010, pp. 59-60.</ref> Grazie al biografo [[Giovanni Pietro Bellori]] sappiamo che il giovane Andrea entrò nella bottega di [[Cavalier d'Arpino]] e poi in quella di [[Francesco Albani]], di cui fu l'ultimo allievo. {{cn|Nel [[1621]] si trasferì a [[Roma]],}} dove trascorse la maggior parte della sua vita. Nella città eterna, assieme a [[Pietro da Cortona]], fu attivo nella cerchia di [[Cassiano dal Pozzo]] e del cardinale [[Antonio Barberini]].