Affare Tuchačevskij: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Atarubot (discussione | contributi)
Rimosso parametro harv da template Cita
m ortografia
Riga 23:
Incarcerato a Chèrche-Midi, Alekseev parlò al giudice istruttore di una cospirazione del maresciallo Tuchačevskij, in collaborazione con i trotzkisti e qualche membro dello stato maggiore tedesco, per fomentare un colpo di Stato in URSS. Essendo cittadino russo fu interrogato nella sua lingua sugli scopi della missione, ed egli fece saltare fuori un particolare che ambientava a [[Praga]] una parte della storia. Essendo alleato della Francia, secondo gli accordi correnti, il governo ceco fu informato dell'accaduto tramite l'addetto militare cecoslovacco<ref name=L6p95>{{Cita|Lukes 1996|p. 95 |Lukes1996}}</ref> a Parigi<ref>questo fatto venne rivelato da Leon Blum alla Commissione d'Inchiesta sugli avvenimenti avvenuti in Francia dal 1933 al 1945</ref>. Un altro indizio fu appositamente fornito al presidente Beneš dall'SD. Mastny, l'ambasciatore cecoslovacco a Berlino, stava negoziando un accordo economico con la Germania attraverso il ministro plenipotenziario [[Ernst von Weizsäcker]]. Il consulente economico di von Weiszacker, Trautmanndorf, avrebbe portato il discorso sulla questione dei rapporti fra alcuni elementi degli Alti Comandi militari russo e tedesco, decisi a risolvere le tensioni tra Berlino e Mosca anche a scapito della Cecoslovacchia. A questo punto Beneš convocò l'ambasciatore russo a Praga, Aleksandrovskij, fornendogli tutte le informazioni in suo possesso, compreso il colloquio tra Mastny e Trautmanndorf<ref name=L6p95>{{Cita|Lukes 1996|p. 95 |Lukes1996}}</ref>. L'ambasciatore fece a sua volta pervenire al Cremlino un dettagliato rapporto, che finì nelle mani di Ežov, che a sua volta informò immediatamente Stalin<ref name=C9p99>{{Cita|Chauffier 1969|p. 99|Chauffier1969}}</ref>.
 
Stalin preparò il terreno alla rimozione di Tuchačevskij pronunciando un violento discorso innanzi al Comitato Centrale, sul pericolo della cospirazione all'interno dello Stato, quindi il ministro degli esteri Molotov interviene sostenendo l'utilità di dare una "decisa ripulita". Tuchačevskij viene convocato al Cremlino, dove gli viene ritirato il permesso d'espatrio proprio mentre era in procinto di partire per Londra come rappresentante sovietico all'incoronazione del nuovo sovrano, [[Giorgio VI d'Inghilterra|Giorgio VI]]<ref>la scusa utilizzata fu quella di un possibile attentato contro il Maresciallo, che doveva avvenire a Varsavia. Ciò mise sull'avviso Tuchačevskij, in quanto il suo viaggio doveva avvenire su una nave da guerra</ref>. La discussione che il Maresciallo ha con Stalin si fece ben presto accesa, poi Tuchačevskij lasciò il dittatore che, ormai convinto del suo tradimento, decise di passare alle vie di fatto. Poco tempo dopo il maresciallo Vorošilov destituì Tuchačevskij dalla carica di Vice-CommissarioVicecommissario alla Difesa e ne ordinò l'immediato trasferimento nella Regione Militare del Volga. Viene quindi arrestato il generale Gekker, capo dell'Ufficio Relazioni Estere dell'Armata Rossa, e con lui il generale Garkavij, comandante del Settore degli Urali. Durante il suo viaggio per assumere il comando della regione militare del Volga.
 
Contemporaneamente a Berlino l'SD pose gli ultimi ritocchi alle prove per il coinvolgimento degli alti ufficiali dell'esercito tedesco. Heydrich, Behrends scelsero l'agente [[Alfred Naujocks]] come collegamento segreto con gli emissari della NKVD per fare pervenire ai "colleghi" russi le opportune informazioni, sotto il pagamento di tre milioni di rubli. Per questa operazione nulla fu lasciato al caso. A Praga un agente tedesco, agli ordini dello [[Sturmbannführer]] SS Bohme, doveva fare entrare in contatto quest'ultimo con un amico intimo del presidente Beneš. Bohme, sotto le spoglie di un convinto antinazista, rivela a questa persona che un alto ufficiale tedesco avverso a Hitler (impersonato da Naujocks) avrebbe intenzione di scambiare i documenti dell'intesa esistente tra alcuni membri dei Comandi Supremi sovietico e tedesco, avvenuta con la mediazione del maresciallo. La trappola funziona perfettamente e il presidente Beneš invia una lettera personale a Stalin per informarlo del fatto<ref name=L6p95>{{Cita|Lukes 1996|p. 95 |Lukes1996}}</ref>, il quale ordina a Ežov di procedere con l'operazione: a Praga due agenti scelti della NKVD prendono contatto con Bohme, poi vengono condotti a Berlino dove avviene l'incontro con Naujocks.