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Appartenente alla casa degli [[Eacidi]], che dichiarava di discendere da [[Neottolemo]], figlio di [[Achille]], ed imparentata agli Argeadi e quindi ad [[Alessandro Magno]]<ref>{{Cita|Jones|p.45|Jones}}.</ref><ref>{{Cita|American Numismatic Society|p.196|American Numismatic Society}}.</ref>, dal [[306 a.C.]] fu re della sua gente, i [[Molossi (popolo)|Molossi]]<ref>{{Cita|Borza|p.62|Borza}}.</ref><ref>{{Cita|Chamoux|p.62|Charmoux}}</ref>, tribù preponderante dell'[[Epiro]] nei periodi [[288 a.C.|288]]-[[285 a.C.]] e [[273 a.C.|273]]-[[272 a.C.]] La storia lo accredita come uno dei principali antagonisti della [[Repubblica romana]]<ref name= Britannica >{{cita web|url=http://www.britannica.com/EBchecked/topic/485118/Pyrrhus|titolo=Pyrrhus|accesso=30 settembre 2013}}.</ref><ref>{{Cita|Plutarco||Plutarco}}.</ref>.
 
Fu uno dei condottieri alessandrini più rilevanti. Annibale pare lo ritenesse il più astuto degli strateghi. Fu però anche abile diplomatico e valido propagandista del proprio stesso mito: diffuse la voce che [[Achille]] e [[Eracle]] fossero suoi avi. Il libro di storie di [[Timeo di Tauromenio]] si conclude con le sue gesta e [[Plutarco]] gli dedicò una delle sue ''[[Vite parallele]]'', raffrontandolo a [[Gaio Mario]].<ref>Finley, op. cit., p. 128.</ref>
 
== Infanzia e giovinezza ==