Paolo Emilio Bilotti: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Fu educatore e direttore di convitto prima cominciare a lavorare negli Archivi di Stato, prima a Bari, poi a Caserta. Divenne direttore dell’Archivio Provinciale di Salerno nel 1891 e lo diresse fino al 1927<ref name= ASSA>{{Cita web
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Fece parte della Regia Commissione per la conservazione dei monumenti e della Società Economica Salernitana. Nel 1920 contribuì a fondare la [[Società salernitana di storia patria]] che curò la pubblicazione della rivista di studi storici ''Archivio storico per la provincia di Salerno'' ancor oggi viva ed attiva col nome di [[Società salernitana di storia patria#Pubblicazioni|Rassegna storica salernitana]]. Personaggio di spicco della vita culturale della città di Salerno, fu anche collezionista e bibliofilo. Definito da Benedetto Croce ''studioso solitario e schivo''<ref name= ASSA/>, la sua figura emerge sia dalle sue opere sia dal patrimonio documentario lasciato all'[[Archivio di Stato di Salerno]], che rivelano la sua passione per la storia risorgimentale.
 
== Fondo Bilotti ==
Bilotti lasciò alla sua morte all'Archivio di Stato di Salerno il proprio archivio, una ricca collezione di monete ed una raccolta di volumi composta principalmente da volumi del [[XIX secolo|XIX]] e [[XX secolo]] sulla storia di Napoli e del mezzogiorno. Nel fondo bibliografico notevole è inoltre la presenza di materiale minore, principalmente opuscoli, che fornisce una preziosa documentazione sulla produzione editoriale salernitana degli inizi del XX secolo<ref>{{Cita web
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|titolo = Fondo Paolo Emilio Bilotti|sito = http://www.archiviodistatosalerno.beniculturali.it/|data = 01 luglio 2014|accesso = 26 febbraio 2015}}
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=== Collezione numismatica ===
LaStimata collezioneinizialmente numismaticain copreoltre unseimila arcomonete<ref temporalename=guida>{{cita lunghissimolibro|titolo=Guida storica dell’archivio di Stato di Salerno|curatore=Leopoldo Cassese|editore=Reggiani|data=1957|p=267}}</ref>, successivamente chealla vasistemazione avvenuta dalnei VIprimi sec.anni a.C.ottanta finosi alrivelò 1920essere composta da circa undicimila reperti<ref name=ruggiero>{{cita libro|titolo=Guida alla storia di Salerno e della sua provincia|volume=3|autore=Guido Ruggiero|capitolo=Salerno. Archivio di Stato|anno=1982|pp=861-865}}</ref>, ad oggi non ancora completamente studiati. Si tratta di una raccolta eterogenea, comprendente monete emesse dalle antiche città della Magna Grecia, monete romane, monete delle zecche longobarde e normanne, e così via fino ad arrivare ai primi anni del XX secolo. Si tratta di circa 11000 reperti, non ancora completamente studiati. Lo stesso Bilotti aveva iniziato a classificarli, come dimostrano alcuni quaderni manoscritti rinvenuti fra i suoi documenti. [[Leopoldo Cassese]], direttore dell’Archivio di Stato di Salerno tra il 1934 e il 1960, ne redasse un elenco cui ancor oggi si fa riferimento.
 
== Opere ==
* Relazione sull’Archivio di Stato in Salerno. Con appendice sulla presente condizione degli Archivii nelle province meridionali (1899)
* Gordiano Pio sul trono dei Cesari: nota storico-numismatica (1907)
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* I Cacciatori dell'Irno: vicende di un battaglione di volontari nel 1860 (1926)
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|titolo=Guida storica dell’archivio di Stato di Salerno|curatore=Leopoldo Cassese|editore=Reggiani|data=1957|città=Salerno}}
* {{Cita libro|titolo=Guida alla storia di Salerno e della sua provincia|volume=3|curatore=Alfonso Leone|curatore2=Giovanni Vitolo|editore=Pietro Laveglia|città=Salerno|anno=1982}}
 
==Collegamenti esterni==