IFIL: differenze tra le versioni

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'''IFIL Investments S.p.A.''', già IFIL, acronimo di '''Istituto Finanziario Industriale Laniero''', meglio conosciuta come '''IFIL''', era una società d'investimento controllata dalla famiglia [[Agnelli (famiglia)|Agnelli]] tramite l'IFI Istituto Finanziario Industriale (ora [[Exor]]) che ne deteneva il 63,59% del capitale. Quotata alla [[Borsa valori|borsa]] di [[Milano]] era tra le più importanti ''[[holding]]'' europee grazie alla gestione di un portafoglio valutato in 5 miliardi di euro. La società operava in due campi ben distinti: da una parte il presidio e la gestione del [[gruppo FIAT]] di cui IFIL detiene il 30%, dall'altra parte invece una gestione dinamica del portafoglio di partecipazioni, un portafoglio che spaziava dal turismo ([[Alpitour]]) al settore bancario ([[Intesa Sanpaolo]]).
 
A seguito delle delibere delle assemblee straordinarie di IFI e IFIL, tenutesi il 1º dicembre [[2008]], il 20 febbraio [[2009]] è stato stipulato l'atto di fusione per incorporazione di IFIL in IFI, la quale ha contestualmente assunto il nome di Exor S.p.A.. L'operazione è stata effettuata nell'ottica di semplificare la catena di controllo del [[Gruppo Fiat]], facendo rimanere soltanto Exor come holding del gruppo sotto il controllo diretto della [[Giovanni Agnelli e C.]], la finanziaria della famiglia Agnelli ed ha avuto effetto civilistico dal 1º marzo [[2009]], mentre gli effetti contabili e fiscali hanno avuto effetto retroattivo dal 1º gennaio [[2009]]<ref>{{cita web|url=http://www.exor.com/?p=comunicati&s=media&pag=3&id=11&lang=it|titolo=Comunicato congiunto IFI-IFIL|accesso=11 aprile 2009}}</ref>.