Il ladro di bambini: differenze tra le versioni
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Solo e privo del controllo della situazione, Antonio è costretto a improvvisare. Per una notte, i bambini dormono in pensione a sue spese; giunti in Calabria, trascorrono un giorno a casa della sorella del carabiniere, in concomitanza con un pranzo di Prima Comunione di un loro parente. I bambini hanno l'occasione di distrarsi e socializzare con i coetanei, tranquillizzati dal fatto che Antonio li ha presentati come figli di un suo superiore. Ad un certo punto la signora Papaleo, un'invitata bigotta e petulante, riconosce Rosetta da una foto vista su un giornale e va in giro a raccontare che la ragazzina ha un passato da prostituta. Rosetta subisce il colpo e inizia ad assaporare quello che sembra essere una macchia indelebile sulla sua vita. È in questi momenti difficili che tra i bambini ed il carabiniere inizia ad instaurarsi una certa intesa solidale, e lo stesso Antonio, dapprima rinchiuso nel suo dovere, prova compassione per il loro stato di rifiuti della società.
Dopo aver attraversato lo [[stretto di Messina]] i tre fanno conoscenza con due affabili turiste francesi, Nathalie e Martine. Presso il [[duomo di Noto]], poi, uno scippatore strappa a Rosetta la macchina fotografica di una delle
I tre riprendono comunque il viaggio. Antonio è affranto, non soltanto per le conseguenze che potrebbe subire sotto il profilo legale, ma anche perché profondamente frustrato a causa del cattivo esito di una buona azione intrapresa per due bambini sfortunati. Giunti infine in prossimità dell'istituto, i tre si fermano a dormire in auto in uno spiazzo. La vicenda si conclude alle prime luci dell'alba, quando i due fratelli restano seduti sul ciglio della strada a parlottare, in attesa di conoscere qualcosa del loro destino.
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